21 settembre – «L’operazione-simpatia diLetta nei confronti dell’istruzione è stata prontamente smascherata dai dati provenienti dal Ministero dell’Istruzione: il contributo alle famiglie in difficoltà economica per l’acquisto dei libri scolastici è passato dai 103 milioni di euro dello scorso anno ai 53.560.000 di quest’anno. 50 milioni, a fronte degli 8 destinati poche settimane fa alla scuola, tolti a famiglie che hanno un reddito non superiore ai 1100 euro al mese, la maggior parte delle quali residenti nel Meridione. Un bel biglietto da visita per un governo che millanta di voler ripartire dai giovani».
Lo afferma in una nota il Blocco Studentesco, che riconosce «una continuità strategica tra il governo Letta e il governo Monti, dove ad essere penalizzate sono sempre, tanto nell’uno quanto nell’altro, le fasce più deboli della popolazione».
Critiche dal movimento giovanile di CasaPound arrivano anche al Ministro Maria Chiara Carrozza: «poche settimane fa il nuovo ministro dell’istruzione Carrozza prometteva politiche di lungo respiro per contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico e oggi ci troviamo con quasi 4 milioni di studenti che non possono permettersi di acquistare libri di testo, è chiaro che c’è qualcosa che non va. Sappiamo che il contributo alle famiglie è un palliativo e, come affermiamo da anni,la vera “mafia” è quella delle case editrici e la farsa delle nuove edizioni – continua la nota – ma togliere il contributo e non agire sul problema caro-libri è unatto scellerato e irresponsabile».
Roma, 10 maggio 2013 - Ingressi delle più importanti scuole private italiane sigillati nella notte, cortei e blitz nel corso della mattinata: il Blocco Studentesco protesta contro il «contributo volontario» e il finanziamento alle scuole private. A Roma, inoltre, un centinaio di studenti ha protestato sotto il ministero dell’Economia mentre in circa 20 città i militanti hanno fatto sit-in e cortei davanti ad Assessorati provinciali e licei.
«È assurdo che in un momento di crisi come quello attuale le famiglie degli studenti siano costrette a pagare una tassa che viene presentata come volontaria ma che nei fatti è obbligatoria e ricattatoria», afferma Rolando Mancini, responsabile nazionale del Blocco Studentesco.
«Servono fondi per la scuola pubblica? Che si cominci a fare cassa abolendo il finanziamento pubblico alle scuole private senza gravare le famiglie di un’ulteriore tassa. Una tassa – prosegue Mancini – che oltre tutto non è proporzionale al reddito, il milionario e il disoccupato pagano la stessa somma. Noi non diciamo che chi ha la possibilità non debba versare il contributo, anzi lo auspichiamo vista la situazione in cui versa la scuola pubblica, ma chi non arriva a fine mese non può sentirsi dire da presidi e professori che se non paga il contributo il figlio non sarà iscritto all’anno successivo».
Tivoli, 20 aprile 2013 – «La scuola brucia, l’acqua ve la diamo noi». Questo lo striscione, accompagnato da 10 secchi d’acqua, appeso dal Blocco Studentesco fuori il Liceo Classico “A. di Savoia” di Tivoli. Nella mattinata di giovedì, infatti, un intero piano della scuola ha rischiato di andare a fuoco a causa delle fiamme divampate da un cestino in cui era stata gettato un mozzicone di sigaretta. Il problema maggiore è scaturito dal diffondersi del fumo dovuto al mancato funzionamento dell’estintore del piano e delle adeguate norme di sicurezza.
«È inammissibile che nelle scuole, nel 2013, ci siano ancora estintori vecchi e non regolamentari»: è quanto afferma Matteo Tedesco, responsabile locale del Blocco Studentesco. «Siamo certi – continua Tedesco – che il preside del Liceo farà chiarezza sul motivo per cui l’estintore non ha funzionato. Non vorremmo pensare che i soldi destinati alla sicurezza degli studenti siano stati spesi in chissà quale altro modo».
«Proprio la mancanza degli adeguati fondi devoluti alla scuola pubblica e alle sue strutture è una delle maggiori mancanze del nostro Stato, che, come al solito, vanno a ricadere sui cittadini: dalle inadeguate misure di sicurezza, dall’edilizia scadente, fino all’imposizione da parte dei presidi del contributo volontario», dichiara Fabio Di Martino, responsabile romano del movimento. «Proprio per questo – conclude Di Martino – in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo, gli studenti devono capire che il dovere di essere protagonisti della politica, quella vera, non può esaurirsi con la fine dell’autunno caldo: ed è anche per questo motivo che a breve il Blocco Studentesco scenderà di nuovo in piazza».
Roma, 29 aprile 2013 – Questa mattina il Blocco Studentesco ha tenuto un sit-in assieme agli studenti di fronte al Liceo Scientifico Nomentano, «regalando» monetine in modo ironico ai ragazzi del collettivo del liceo, pretendendo da loro chiarimenti riguardo all’utilizzo dei soldi del fondo studentesco spariti da circa un anno.
«L’anno scorso, dietro proposta del Blocco Studentesco, venne istituito un fondo degli studenti che potesse finanziare attività culturali, assemblee e incontri», spiega Giorgio Cristofari, militante del movimento all’interno del Liceo. «La provocazione di questa mattina si è resa necessaria dopo che, passato più di un anno, oltre 250 euro sono spariti senza essere serviti ai fini decisi dagli studenti. Alla richiesta di chiarimenti, i due rappresentanti d’istituto del collettivo Nomentano, hanno saputo dare solo risposte contraddittorie e infondate, e, di fatto, di questi soldi non se ne capisce l’utilizzo».
«Ignorando la volontà degli studenti del Nomentano di decidere l’utilizzo del fondo durante il comitato studentesco, questi sedicenti antifascisti del collettivo si sono arrogati il diritto di gestirlo all’insaputa del resto della scuola», afferma Fabio Di Martino, responsabile romano della formazione studentesca di Casa Pound Italia. «Ora questi personaggi devono rendere conto agli studenti di come hanno speso questi soldi e, se vogliono conservare ancora un minimo di credibilità, si dovranno dimettere dal ruolo di rappresentanti d’istituto che ricoprono ad oggi».
Ascoli, 19 aprile 2013 – Un corteo di oltre un centinaio di motorini ha percorso questo pomeriggio le vie del centro di Ascoli. A bordo degli scooter, i ragazzi dei licei ascolani hanno sventolato tricolori e acceso fumogeni sotto alcune sedi istituzionali cittadine. «Assaltiamo il futuro» è stato lo slogan che guidava la manifestazione.
«Con la protesta di oggi – spiega Davide Assogno, responsabile provinciale del movimento studentesco di CasaPound Italia – abbiamo dimostrato che la nostra associazione, ormai attiva da anni a livello locale e nazionale, è al fianco degli studenti che non vogliono restare inermi davanti ai continui attacchi alla scuola pubblica. Noi non ci dimentichiamo che in questo Paese c’è un governo che, a due mesi dalle elezioni, deve ancora trovare la sua identità, in mezzo a una classe politica che, invece di pensare al futuro dei suoi giovani, preferisce pensare al proprio tornaconto».
«Noi a tutto questo non ci stiamo – conclude Assogno – e ancora una volta siamo scesi in piazza per manifestare tutta la nostra rabbia; la motorinata di oggi è l’inizio del nostro “assalto al futuro”, fatto di programmi e proposte da portare avanti nei licei e negli istituti di Ascoli».