Roma 10 mar. – L’iniziativa del liceo Keplero di Roma, che ha dato il va alla distribuzione di preservativi agli studenti, non risolve nessun problema e sa molto di iniziativa pubblicitaria, come dimostra la presenza del consigliere provinciale di Sinistra e Libertà, Gianluca Peciola, alla cosiddetta ‘riunione tecnica’ indetta dal preside dell’istituto Antonio Panaccione. Come già affermato dal Blocco Studentesco alcuni mesi fa, quando la Provincia di Roma aveva approvato la mozione pro-condom proposta da Peciola, le nostre perplessità non sono di carattere morale e non siamo scandalizzati: la riteniamo semplicemente un’iniziativa inutile.
Quello dei preservativi nelle scuole è solo un vecchio pallino della sinistra radicale, il cui scopo più che la lotta all’Aids sembra essere quello di suscitare le reazioni scandalizzate del Vaticano. Riteniamo quindi, che per promuovere una campagna di prevenzione e informazione contro il virus dell’Hiv, non sia necessario vendere a scuola i preservativi, così come per promuovere il concetto di guida sicura non sarebbe opportuno che la scuola vendesse caschi e cinture di sicurezza.
La realtà è che parlare di preservativi fa notizia e permette a qualche preside di sentirsi ‘al passo coi tempi’. Le nostre perplessità sono relative anche alla maggiore ‘discrezione’ che l’acquisto scolastico garantirebbe. Perchè comprare condom con il rischio di essere visti da professori, bidelli e compagni di classe, dovrebbe garantire maggiore riservatezza che acquistarli in un distributore esterno o da uno sconosciuto farmacista?
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