Palermo 29 mar. – (Adnkronos) – ”Alcuni ragazzi aderenti al Blocco Studentesco e studenti del liceo Umberto I di Palermo, sono stati aggrediti questa mattina davanti ai cancelli della loro scuola da una ventina di militanti della sinistra antagonista, la maggior parte dei quali appartenenti ad alcuni centri sociali della città”. Lo riferisce in una nota il Blocco Studentesco di Palermo, ricordando che ”nei giorni precedenti” all’aggressione i ragazzi ”avevano svolto alcuni volantinaggi per denunciare il clima di violenza e intolleranza che si stava instaurando all’interno del liceo, dove durante un’assemblea la settimana scorsa un ragazzo del Blocco Studentesco era stato minacciato”, e gli era stato nei fatti ”impedito di parlare”.

“Oggi è accaduto un fatto molto grave – spiega il responsabile palermitano di Casapound Italia, Andrea La Barbera -. Quattro nostri ragazzi hanno rischiato seriamente di farsi male a causa di un’aggressione violenta e immotivata, perpetrata da circa 20 militanti antifascisti, molti dei quali armati di caschi e bottiglie. Fortunatamente i nostri ragazzi se la sono cavata con qualche graffio e sono riusciti a difendersi”. Sull’argomento è intervenuto anche il responsabile nazionale del movimento studentesco di Casapound Italia, Francesco Polacchi.

“Ormai la soglia di sopportazione è stata superata abbondantemente. Dopo le aggressioni negli atenei romani di Tor Vergata e Roma 3 della scorsa settimana, il Blocco Studentesco è stato nuovamente fatto oggetto di un attacco vigliacco e premeditato. Inoltre non va nemmeno sottovalutato un altro fatto accaduto in questi giorni, ovvero il rinvenimento di una lettera minatoria rivolta alla responsabile del Blocco Studentesco di Siena. Non siamo disposti ad accettare un simile innalzamento della tensione da parte di persone e organizzaizioni che fanno dell’odio politico e della discriminazione il loro credo. Chiediamo che le istituzioni competenti, tra cui il ministero dell’Interno, prendino posizione riguardo simili episodi e che questo clima di violenza e intimidazione non passi sotto un colpevole silenzio”.