Novara, 2 Febbraio – “C’è in Italia un po’ di gente, gente giovane […] che ha buone gambe e una tremenda voglia di camminar “. Questa è la frase contenuta nei manifesti, affissi dal Blocco Studentesco, raffiguranti Berto Ricci, in memoria dell’anniversario della sua morte.
“Ricci – apre la nota il movimento – rappresenta senza dubbio una delle figure più rivoluzionarie del secolo scorso. Insegnante, poeta, scrittore, combattente, considerato padre del giornalismo italiano, nonché direttore di diverse testate, una su tutte “L’universale”, alle quali collaborarono nomi prestigiosi del calibro di Indro Montanelli e Beppe Niccolai“.
“Il Poeta fiorentino – prosegue la nota – fece della sua vita una missione che aveva come percorso la realizzazione dell’uomo nuovo spartano, eroico, anti individualista e forgiato tra le poesie di Dante e le lance delle legioni di Roma. Cultore del primato Italico, nel 1940 partì volontario per il fronte libico dove trovò la morte in quello da lui definito lo scontro tra la civiltà e le barbarie del mondialismo capitalista anglo americano. L’ avversione alla borghesia intesa come categoria dello spirito, l’attenzione alle istanze sociali, l’invocazione di una rivoluzione perpetua si incarnano in Ricci, facendone un fulgido esempio di intellettuale militante”.
“In quest’era di decadenza morale e spirituale – conclude il Blocco studentesco – l’esempio di Ricci può ancora, dopo oltre 70 anni, accendere quella scintilla d’amor patrio, irriverente e intransigente nei giovani d’oggi, spettatori assenti di politiche scellerate al soldo di interessi sovranazionali”.
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