Di Leonardo

Gli armeni sono un popolo indoeuropeo stanziato in Asia minore, più specificatamente in Anatolia e Caucaso. Tale popolazione abita queste terre da ben 3.500 anni avendo quindi una grande storia e cultura.

Il regno armeno nacque nel 533 a.C. grazie alla conquista macedone dell’impero persiano, che all’epoca controllava la terra degli armeni. Questo regno, inizialmente parte dell’Impero Seleucide guadagnò l’indipendenza a seguito della caduta di Alessandro magno.

Il dominio armeno si estendeva nella maggioranza del Caucaso, della attuale Siria e del libano; aveva anche parte dell’Anatolia e dell’Iran. Si trattava quindi di un vasto regno molto importante e ricco per l’epoca.

Con l’arrivo dei Romani e in seguito dei parti il regno d’Armenia divenne teatro di lunghe campagne tra i due imperi che si contendevano la regione, passando di volta in volta sotto una delle due sfere di influenza (Stessa situazione si ebbe poi con la dinastia sassanide).

Nel 301 d.C. l’Armenia divenne la prima nazione al mondo ad adottare il cristianesimo come religione di stato, fede ancora oggi molto forte nel popolo armeno.

Con l’arrivo dell’impero bizantino si ebbe una fine agli scontri su questo territorio grazie ad un trattato tra questi e i sassanidi in cui era prevista la divisione dell’Armenia in due regni uno sotto influenza bizantina ed uno sotto l’influenza sassanide. Seguirono poi le dominazioni da parte di arabi, mongoli, mamelucchi e ottomani.

Durante questi periodi iniziarono le prime emigrazioni di armeni verso regni stranieri più tolleranti verso il loro ceppo etnico.

In Cilicia, regione dell’Anatolia con una massiccia presenza di armeni fin dai tempi dei romani, venne creato un regno indipendente armeno che durò fino alla conquista mammelucca. Sotto il dominio islamico la popolazione armena vide un sempre crescente astio nei propri confronti che spesso sfociava in aggressioni e attacchi.

Con la conquista da parte dell’impero russo di varie zone con minoranze etniche Armene iniziò una nuova immigrazione del popolo armeno verso la Russia che prometteva protezione e rivincita contro l’islamizzazione della loro terra.

Nel 1878 il Sultano turco Abdul Hamid II portò avanti una massiccia azione contro l’etnia armena su tutto il proprio territorio distruggendone le coltivazioni e muovendo popolazioni di fede islamica nelle zone abitate dagli armeni incoraggiando scontri e violenze.

Si ebbe poi tra il 1894 ed il 1896 un’altra grossa azione di puro odio etnico-religioso contro di essi che si ripresentò nel 1915 e 1916 dove si avverò un vero e proprio genocidio in cui più di un milione di armeni morì a causa dell’odio turco-islamico.

Con la caduta dell’impero russo nacque la prima repubblica armena che ebbe però vita breve in quanto il regime comunista sovietico ne riprese il possesso dopo soli due anni.

I sovietici cercarono spesso di fomentare gli scontri tra armeni e azeri (popolazione di origine turca che abita il vicino stato Azerbaijan), così che i due popoli fossero troppo impegnati nel combattersi a vicenda per contestare il dominio sovietico; esempio di ciò fu l’affidamento della regione del’Artsakh, di maggioranza etnica armena, alla repubblica sovietica dell’Azerbaijan.

Questa regione divenne quindi teatro di ferocissimi scontri tra armeni e azeri che vedevano i secondi sempre come gli aggressori. Dal 1988 gli scontri divennero una vera e propria guerra che si protrasse fino al 1996.

Nel 1990 l’Armenia si staccò dall’Unione sovietica e nel 1991, a seguito di un referendum popolare, l’Artsakh si dichiarò una repubblica indipendente; lo stesso anno anche l’Azerbaigian dichiarò l’indipendenza.

A questo punto lo scontro vedeva l’Armenia e L’Arkatash fronteggiare l’invasione azera che si rivelò un vero e proprio fallimento nonostante i difensori avessero un esercito di molto inferiore in numero ed armamenti.

Gli scontri ufficialmente finirono con un cessate il fuoco che però non fermò le violenze Azere contro la popolazione armena e sporadici tentativi di occupare le città sotto il dominio dell’ormai de facto indipendente Arkatash.

La storia del popolo armeno, che qui è stata riportata molto brevemente, è quindi una storia di sofferenza, di discriminazione e lotta per la sopravvivenza che non lascia tregua da ormai centinaia di anni.

Ancora oggi infatti il popolo armeno è minacciato dagli azeri (sotto l’appoggio dei turchi) e deve lottare per la propria sopravvivenza.

Gli Armeni dimostrano al mondo come l’amore per il proprio popolo e per la propria terra siano un assoluto che va religiosamente rispettato e portato avanti se non si vuole venir schiacciati e oppressi.

Che la loro lotta ci sia da esempio!