La nostra è una dichiarazione di indipendenza.

In un momento storico come questo noi vogliamo opporci alla normalizzazione della mediocrità imposta da una società in decadenza, ridando slancio a una generazione altrimenti perduta.
Vogliamo tornare a respirare, contro una logica oppressiva che vorrebbe toglierci anche l’ossigeno, impedendoci di pensare e di dare fiato al nostro desiderio di libertà.
Respirare diventa ora un atto rivoluzionario: vuol dire riappropriarsi dei nostri spazi, scandire il proprio tempo.
Di fronte a istituzioni che non fanno gli interessi dei cittadini, ribellarsi diventa non un diritto ma un dovere.

Spazio 1984 rievoca la dimensione distopica di orwelliana memoria che sembra sempre più vicina alla realtà che viviamo quotidianamente.
A questo noi ci ribelliamo e opponiamo.

Lo facciamo costruendo, dove altri hanno voluto distruggere. Lo facciamo riqualificando uno spazio abbandonato perché diventi un nuovo punto di riferimento sociale, culturale e comunitario.
Il nostro è un progetto a lungo termine fatto di contatti umani, di cultura, di sport, di solidarietà.

Partecipare a Spazio 1984 significa intraprendere la strada del coraggio, dare sfogo al dibattito, ripartire dai nostri quartieri per arrivare poi alla città intera.

Ogni atto, ogni creazione di Spazio 1984 è ribellione, è rivoluzione, è respiro.

Scegliamo la lotta perché amiamo la vita.