di Saturno

“I valori dell’antifascismo”, “quello è un fascista”, “rigurgito fascista”, “sciogliere le organizzazioni fasciste”, “contro ogni Fascismo”, “fermare il Fascismo”, “la liberazione dal nazifascismo”, Fascismo di qua, Fascismo di là… “Fascismo”, una parola che viene continuamente usata nei giornali, nella televisione, nei social, nei comizi e nelle discussioni al bar, ma in quanti sanno veramente di cosa stanno parlando? Ad usare questa parola sono per la maggior parte i suoi detrattori, quelli che però meno conoscono il suo significato.

Il Fascismo è un’ideologia politica, così come lo sono il socialismo e il liberismo. Esso però, generalmente non viene mai descritto in modo oggettivo come le altre ideologie (tipo le altre due sopracitate). Ad esempio, quando si parla di liberismo, si parla sempre di un sistema economico che tende a supportare il settore privato a discapito del pubblico con deregolamentazioni, detassazioni, privatizzazioni e libero mercato; ad essere soggettivi poi saranno solo i commenti a riguardo. Un liberista dirà che il liberismo è positivo in quanto cerca di massimizzare la libertà individuale, mentre un socialista (un socialista vero, non gli “arcobaleni” di oggi) dirà che il liberismo è negativo in quanto più è alta la libertà (economica) dell’individuo, e minori sono i diritti dei proletari (es. la libertà per un datore di lavoro di poter pagare gli operai quanto vuole lui, potenzialmente va in contrasto col diritto degli operai di ricevere un salario dignitoso).

Insomma, i due sono in disaccordo sul fatto che quella determinata ideologia sia positiva o meno, ma entrambi concordano sul cosa essa sia, nessuno dei due nega che il liberismo sia un sistema economico che tende a supportare il settore privato a discapito del pubblico con deregolamentazioni, detassazioni, etc. Stessa cosa se ne parlate con conservatori, keynesiani, socialdemocratici, comunisti, anarchici, etc. Concorderanno tutti sul cosa esso sia e poi ognuno dirà la sua opinione soggettiva a riguardo.

Per il Fascismo invece non è così. Esso è il “il grande sconosciuto”, “grande” perché è sempre sulla bocca di tutti (specie dei suoi detrattori) e “sconosciuto” perché de facto buona parte di chi ne parla in realtà non sa nulla a riguardo.

Se chiedete a persone dal diverso pensiero politico “cos’è il Fascismo?”, ognuna darà una risposta diversa. Il comunista dirà che il Fascismo è una forma autoritaria di capitalismo in cui i padroni tengono in pugno con la forza dello Stato i lavoratori, i quali vengono sfruttati senza ritegno. Il capitalista dirà che il Fascismo è una sorta di socialismo mascherato ma altrettanto becero, che vuole nazionalizzare e regolamentare tutto togliendo ogni libertà economica ai privati. Il progressista dirà che il Fascismo è un sinonimo di omofobia, xenofobia, antisemitismo e razzismo. La femminista dirà che il Fascismo è un’ideologia maschilista e misogina che vuole negare diritti alle donne per opprimerle ancora di più quanto non faccia la società oggi. Il globalista dirà che è un’ideologia nazionalista e sciovinista, ed i nazionalisti di tutto il mondo si odiano a vicenda in difesa del proprio. L’antifa generico dirà che il Fascismo è un’ideologia politica dittatoriale ed autoritaria che non ammette dissenso e dialogo. E così via…

Per interesse, malafede, conformismo o ignoranza, tutti creano immagini diverse del Fascismo. Fanno del Fascismo qualcosa che immaginano si opponga alle loro opinioni. La definizione di Fascismo, quindi, dipende anche da chi la chiedi; te la descriveranno in termini di ciò che temono possa interferire con i loro meschini interessi. Dai suoi detrattori sentirai tutto ed il contrario di tutto, sentirai in parole povere di come esso (per loro) sia il male assoluto. Ma non saranno mai in grado di parlarne veramente, perché in realtà loro non sanno nulla del Fascismo, sanno solo di averne paura.

Prima di analizzare e rispondere caso per caso alle principali scemenze che i suoi detrattori dicono sul Fascismo, devo fare alcune premesse a cui rimanderò anche in certe risposte.

1) Il Fascismo non è solo un periodo storico durato un ventennio che è finito nel ‘45, ma è un’ideologia politica nata dal sansepolcrismo e mai morta. Di Mussolini è morta la carne, non l’idea. Il Fascismo dopo il ‘45 ha continuato ad evolversi come ha sempre fatto da prima di quell’anno; esso ha continuato ad evolversi di pari passo con la società, fino ad oggi, pur mantenendo intatto il suo nucleo ideologico fondamentale. Il Fascismo dopo il ‘45 ha continuato ad avere nuove organizzazioni, nuovi esponenti politici e nuovi riferimenti ideologici. Essere fascista non significa essere nostalgico, bensì significa credere in un’ideologia viva ed ancora oggi attuale.

2) Il Fascismo ideologicamente non è un monolito indivisibile, bensì ha diverse correnti al suo interno, anche molto in contrasto fra di loro, come nazionalismo italiano e paneuropeismo, oppure tradizionalismo e futurismo. O anche per quanto riguarda la religione, il Fascismo può essere laico, o avere connotazioni religiose cristiane, o addirittura pagane.

3) Date le due premesse precedenti, bisogna capire che si può essere fascista anche senza essere d’accordo col 100% delle cose che fece Mussolini. Noi riconosciamo e condanniamo quelli che riteniamo essere stati errori del suo governo, come ad es. le leggi razziali e l’esclusione delle donne dalla pubblica amministrazione.

Fatte queste premesse, direi di iniziare a smontare una per una quelle che sono le più comuni bufale sul Fascismo (inteso come ideologia):

Il Fascismo è una forma autoritaria di capitalismo in cui i “padroni” tengono in pugno i lavoratori con la forza e l’autorità dello Stato.

Fascismo significa collaborazione fra classi per il superiore interesse nazionale, non il dominio di una classe su un’altra. Fascismo significa Stato organico e corporativo in cui le imprese sono socializzate ed i lavoratori acquisiscono una quota di proprietà (la cui grandezza percentuale è direttamente proporzionata al ruolo che svolgono) di esse, questo gli dà il diritto di partecipare alla gestione aziendale, oltre che di percepire una quota percentuale dei guadagni aziendali. In più, i lavoratori vengono rappresentati nella Camera delle Corporazioni dove possono far valere i propri interessi di categoria (es. Corporazione degli agricoltori, Corporazione degli allevatori, Corporazione degli studenti, etc.). Chi lavora in un determinato settore ha la possibilità di eleggere i propri rappresentanti in base al settore a cui appartiene.

Dire che tali corporazioni sarebbero strumenti nelle mani della borghesia non ha senso, perché – si prenda ad es. il settore dell’agricoltura – i lavoratori salariati sono numericamente superiori a dirigenti e “padroni”. In che modo quindi tale visione dello Stato favorisce i “padroni” rispetto ai lavoratori? Nessuna. Anzi, il passaggio da una forma di Stato come quella attuale, ad una organica e corporativa, porterebbe ad un’elevazione dello status dei lavoratori.

Ma i comunisti, si sa, vogliono mostrarsi come l’unica e sola alternativa possibile all’attuale sistema e quindi cercano di sminuire e screditare possibili alternative “concorrenti” alla loro, anche con le falsità. Ma in realtà oggi l’estrema sinistra non è neanche più un’alternativa al sistema, in quanto è diventata un’area politica reazionaria, perché in verità col sistema attuale ci vanno pienamente d’accordo (leggasi: https://www.bloccostudentesco.org/2020/10/06/bs-estrema-sinistra-reazionaria/ ). E se vogliamo dirla tutta, comunismo e capitalismo sono entrambe facce della stessa medaglia, in quanto sono entrambe ideologie materialiste.

Per approfondire il tema del corporativismo, consiglio il libro Stato Organico di Rutilio Sermonti, che lo riassume in modo breve ma perfetto. Per chi volesse poi approfondire ulteriormente il tema, consiglio le opere di Gaetano Rasi.

Il Fascismo è una sorta di socialismo mascherato.

In primis, il Fascismo non è per l’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione o per una rigida economia statale e pianificata. Essere per uno Stato che interviene nell’economia non significa necessariamente essere socialista, altrimenti anche Keynes andrebbe appellato come tale, il che è ridicolo. Corporativismo e socialismo, per quanto possano avere punti di contatto, sono cose intrinsecamente diverse, chi afferma il contrario semplicemente non sa di cosa parla.

In secundis, il socialismo (classico) è internazionalista, il Fascismo invece è nazionalista, per definizione l’opposto.

Il Fascismo è sinonimo di omofobia, xenofobia, antisemitismo e razzismo.

1) Ritenere i diritti sociali più importanti di quelli civili, essere contro folli leggi liberticide come la Legge Zan, ed essere contro inutili e volgari manifestazioni esibizioniste come il gay pride (tale manifestazione, tra l’altro, è probabilmente la prima causa di diffusione degli stereotipi negativi sugli omosessuali) non significa essere contro l’omosessualità o contro gli omosessuali. Nei nostri programmi e nelle nostre battaglie politiche non c’è mai stata alcuna proposta discriminatoria verso gli omosessuali, e questo è un fatto.Ci battiamo per avere uno Stato sociale, non uno Stato che opprima gli omosessuali, come se potessimo guadagnare qualcosa nel fare ciò.

2) Fra tutte le accuse rivolte al nostro ideale, quella di essere antisemita è forse la meno argomentata di tutte. Si tratta di pura illazione, del tipo “Mussolini ha fatto le leggi razziali, a voi piace Mussolini, quindi voi siete contro gli ebrei”, questo è il massimo livello argomentativo di chi muove questa accusa. Non essendo questo un vero ragionamento, non c’è nessuna argomentazione da fare in risposta, quindi vi rimando semplicemente alla premessa 3 che ho scritto appena prima di iniziare a rispondere a queste accuse, e faccio notare anche qui, che fra le nostre battaglie politiche non c’è nulla di antisemita, chi afferma il contrario non lo ha mai dimostrato.

3) Riguardo il discorso su immigrazione, xenofobia e razzismo vi rimando a questo mio precedente articolo: https://www.bloccostudentesco.org/2020/06/05/risolvere-definitivamente-limmigrazione-clandestina/

Il Fascismo è un’ideologia maschilista, sessista e misogina.

Premetto col dire che, se fosse così, non ci sarebbero ragazze nel nostro movimento, ed invece ce ne sono parecchie.

Il discorso è sempre lo stesso: nei nostri programmi e nelle nostre battaglie politiche non c’è mai stata alcuna proposta discriminatoria verso le donne. Ma le femministe vedono misoginia ovunque, anche dietro le nostre proposte per far sì che lo Stato aiuti economicamente le famiglie che fanno figli. “Vuoi incoraggiare le donne a fare figli, quindi credi che il compito della donna sia quello di stare chiusa in casa davanti i fornelli e a figliare”, è questa è l’illazione di chi evidentemente vorrebbe che lo Stato non dia una lira alle famiglie che fanno figli per aiutarle economicamente, alla faccia del loro voler rappresentare gli interessi delle donne.

Detto ciò, bisogna specificare che il femminismo di oggi è diverso da quello che si intende per femminismo storico. Le battaglie delle femministe contemporanee sono cose del tipo: l’uso dell’asterisco al posto della lettera finale per cancellare il sesso delle parole, l’aborto fino al nono mese, l’accoglienza degli immigrati, etc. Insomma, cose che non hanno nulla a che fare con la parità di genere, anzi sono cose politicamente di parte (schierate a sinistra); di conseguenza essere contro il femminismo odierno non significa essere contro la parità di genere, o essere contro le donne in generale.

Anzi, un vero fascista oggi non può che essere contro la visione della donna chiusa in casa e relegata ai fornelli ed al fare figli, in quanto così facendo si dimezzerebbe la forza che il popolo può dare per contribuire alla grandezza della Nazione: nella produzione di beni, nelle forze armate, nell’istruzione delle nuove generazioni, nella “produzione” e nello sviluppo della cultura, nel funzionamento della pubblica amministrazione, etc.

Il Fascismo è un’ideologia dittatoriale che non ammette dissenso e dialogo.

Ironico che ad affermare questo siano quasi sempre gli stessi che si rifiutano di dialogare con noi perché “COI FASCISTI NON CI PARLO!”, e che sono sempre pronti a protestare, tanto sui media e nei social quanto in piazza, contro iniziative, manifestazioni, azioni e comizi (anche quando fatte in luoghi privati) al grido di “nessuno spazio ai fascisti!”. E questo lo fanno anche verso partiti ed organizzazioni politiche del centro-destra liberale e moderato, mica solo verso di noi. Ecco chi sono le “menti aperte”, i “difensori” della Costituzione, della libertà di pensiero e della democrazia; ecco chi sono gli antifascisti: una massa di presuntuosi che vorrebbero tappare la bocca (anche con la forza) a chiunque la pensi diversamente.

Noi invece un tale atteggiamento non lo abbiamo mai avuto verso nessuno, neanche contro chi la pensa nel modo più opposto e distante dal nostro, non abbiamo mai protestato al grido di “nessuno spazio ai globalisti!” o stronzate simili. Anzi nei nostri spazi abbiamo sempre invitato gente di tutte le posizioni politiche per discutere, come ad es. Mentana e Formigli. E questo penso basti a far capire chi è che oggi in Italia crede veramente ad un’ideologia dittatoriale che non ammette dissenso e dialogo, e chi no.

Tra l’altro, come ho già scritto nella premessa 2, il Fascismo non è un monolito ideologico indivisibile. Ci sono diverse correnti interne ad esso, anche molto distanti fra loro, quindi possiamo anche non essere d’accordo su determinati argomenti fra noi camerati, eppure ci rispettiamo comunque l’un l’altro. Alla faccia di chi ci descrive come teppisti perentori che vorrebbero tappare la bocca a chiunque la pensa diversamente.

Il Fascismo è un’ideologia nazionalista e sciovinista, ed i nazionalisti di tutto il mondo si odiano a vicenda in difesa del proprio.

Noi non siamo interessati a prendere possesso della sovranità altrui per sterili motivi imperialistici, siamo solo interessati a garantire la nostra di sovranità, ed in questo non c’è nulla di sciovinista.

Ed anzi, noi crediamo nella fratellanza di tutti i popoli europei; il pensiero paneuropeista di figure come Oswald Mosley e Léon Degrelle ha influenzato molto il Fascismo italiano (e non solo italiano) dal secondo dopoguerra in poi, creando il mito dell’Europa Nazione (che non ha nulla a che vedere con l’attuale UE).

Invece all’accusa di odiarci a vicenda fra nazionalisti, rispondo facendo notare che abbiamo ottimi rapporti con organizzazioni nazionaliste di altri Paesi. E noi onoriamo e rispettiamo il ricordo di camerati stranieri come: Miki Mantakas, Dmytro Yokovets, Manolis Kapelonis, Giorgos Fountaulis, Tommie Lindh, etc.

Tra l’altro ci sono anche stranieri tra i nostri riferimenti ideologici, primo fra tutti Ezra Pound, ma anche Oswald Mosley, Ernst Jünger, Dominique Venner, Corneliu Zelea Codreanu, Ahmad Shah Massoud, Yukio Mishima, etc. In tutto ciò dove stanno esattamente l’odio reciproco e lo sciovinismo? Semplicemente non ci sono.

E queste erano solo le principali fra le valanghe di accuse senza senso mosse oggi verso il Fascismo (inteso come ideologia), e se contiamo anche tutte quelle mosse al Fascismo inteso come periodo storico, beh, ci sarebbe da scriverci un libro. Ma forse, le principali fra quelle, in futuro si vedranno smentite in un altro articolo.