di Saturno

Quando il 24 febbraio i russi hanno dato formalmente inizio all’invasione dell’Ucraina, nell’opinione pubblica occidentale ed italiana si è generato sdegno seguito da una serie di reazioni che hanno messo in luce un’enorme ipocrisia.

Ma andiamo per ordine:

Sovranismo e rispetto dei confini

La prima grande ipocrisia saltata fuori con questa guerra ha a che fare col sovranismo e i politici italiani. Per ricapitolare brevemente i significati di sovranità e sovranismo: la sovranità è il potere politico che si ha su un territorio. Se una nazione anziché essere governata dal proprio popolo, viene occupata e governata (esempio) da forze straniere, quel popolo non è più sovrano.

Nazione sovrana è sinonimo di nazione indipendente, non a caso nella costituzione italiana (che tutti citano ma che nessuno legge) si parla proprio di sovranità nel primo articolo ovvero: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».

Il sovranismo, secondo la definizione data dalla Treccani, è la «posizione politica che propugna la difesa o la riconquista della sovranità nazionale da parte di un popolo o di uno Stato». Niente di grottesco insomma, essere sovranista significa voler difendere la sovranità del proprio Paese, non interferire negli affari di altri Paesi, l’opposto dell’imperialismo. Eppure negli ultimi anni la parola “sovranista” è stata usata a sproposito da media e politici di sinistra come sinonimo di “estremista” o di “guerrafondaio”, in modo da delegittimare i propri avversare di destra che si erano attribuiti l’etichetta di “sovranisti”.

Sovranità e sovranismo sono termini banditi dal dibattito politico italiano, chi li usa, specie se non appartenente all’area politica di sinistra, viene automaticamente etichettato come pazzo estremista pericoloso. Cosa simile anche quando si parla di rispetto dei confini nazionali. O per lo meno così è stato fino a qualche settimana fa.

Quando però l’Ucraina veniva minacciata ancor prima dell’invasione russa, in Italia si è tornati a parlare di sovranità, non italiana ma bensì ucraina. I primi a parlare di difesa della sovranità ucraina sono quelli che più di tutti hanno da sempre attaccato chi parlava di difendere la sovranità italiana.

Dichiarazione di Di Maio del 21 febbraio: «L’Italia continua a sostenere l’integrità e la piena sovranità dell’Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti [i]».

Mario Draghi invece il 22 febbraio condannava le azioni russe parlando di «Inaccettabile violazione di sovranità» ed il 24, all’inizio dell’invasione, inoltre ha dichiarato: «L’Ucraina è un Paese europeo, una nazione amica. È una democrazia colpita nella propria legittima sovranità [ii]».

Il 27 febbraio persino +Europa, il partito più anti-sovranista esistente in Italia, l’organizzazione politica che prima di tutte ha sempre blaterato e gridato contro gli italiani che vogliono difendere la sovranità del proprio Paese, ha organizzato una manifestazione in Campania rilasciando un comunicato dove afferma che «La violazione del diritto internazionale, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina da parte di Putin in queste ore, è conferma (ecc.) [iii]».

Insomma, va bene difendere la sovranità e l’integrità territoriale di uno Stato, a patto però che esse siano minacciate da un Paese non occidentale. Quando invece l’integrità territoriale, il mancato rispetto dei confini e le cessioni di sovranità degli stati avvengono per opera di enti sovrannazionali come l’Unione Europea o di nazioni “filo-occidentali” come Stati Uniti e Israele, guai a dir qualcosa. È grottesco vedere come i politici italiani siano più impegnati nel difendere la sovranità di un’altra nazione rispetto a quella del Paese che rappresentano.

Insensibilità per le altre guerre

Un altro atteggiamento ipocrita dimostrato dagli italiani è stato quello di comportarsi come se questa invasione abbia infranto una presunta pace mondiale che c’era prima.

Per riassumere in modo breve e scherzoso il modo in cui gli italiani si sono comportati davanti ai recenti avvenimenti: Guerra in Yemen? Sti cazzi. Guerra in Siria? Sti cazzi. Israele ha ucciso bambini palestinesi con i suoi bombardamenti? Sti cazzi. La Russia invade l’Ucraina? Oh Cristo questa cosa è inaccettabile e mi sconcerta, com’è possibile che nel 2022 possano ancora scoppiare guerre? Questa è davvero una tragedia, non abbiamo imparato niente dalla storia? Scendiamo tutti in piazza per protestare contro la guerra hastag Stopwar, hastag PrayForUkraine, hastag StopPutin.

E questo non è per dire che la guerra in Ucraina non sia una tragedia, tutt’altro. Il problema è che gli italiani piangono a comando quando il telegiornale gli dice di farlo. I mass media hanno dato un risalto mediatico assoluto al conflitto in Ucraina, mentre quasi nullo alle guerre in altre parti del mondo e di conseguenza le masse sono state influenzate da ciò. Si sono organizzate raccolte di beni alimentari e di prima necessità per gli ucraini, si è scesi in piazza per manifestare a sostegno della pace, si è espresso sostegno ad un popolo aggredito. Ma tutta questa mobilitazione non c’è stata per gli altri conflitti sopracitati, le masse non si sono mobilitate contro la Turchia quando ha invaso la Siria, contro gli Stati Uniti ogni volta che hanno bombardato qualche posto nel terzo mondo o contro i signori della guerra africani. Dove sono le proteste a sostegno dei cubani che oggi fanno ancora la fame per via del pluridecennale e totalmente anacronistico embargo statunitense?

Per mettere la ciliegina sulla torta poi, l’attuale Ministro degli Esteri Luigi di Maio, molto famoso e rinomato per la sua grande cultura e il suo corretto uso dei congiuntivi, ha affermato che «[…] vediamo le bombe, quali ospedali o edifici civili hanno colpito, vediamo le famiglie ucraine sotto le bombe… sono immagini che ti rimangono impresse e che non vedevamo da 80 anni nel continente europeo [iv]». Insomma, si è completamente dimenticato un piccolo particolare e cioè che qualche anno fa, nel ‘99, la NATO e l’Italia hanno lanciato operazioni militari contro la Jugoslavia. Solo nel bombardamento di Belgrado, la capitale del Paese, sono state sganciate circa 2700 tonnellate di bombe.

Quindi in virtù di quanto detto possiamo arrivare a due conclusioni. Una è che agli italiani non frega nulla delle guerre a meno che non avvengano vicino al loro Paese, ma questa cosa non è totalmente vera in quanto la massa non ha dimostrato interesse alle guerre dei Paesi affacciati sul Mediterraneo vicino a lei (Libia, Palestina, Siria).

L’altra conclusione a cui invece possiamo arrivare è che le masse sono facilmente controllabili dai media, incapaci di guardare alle notizie in modo critico ed incapaci di guardare oltre a quello che gli mostra il telegiornale o che gli appare sulla home di facebook. Questa cosa tra l’altro dovrebbe farci riflettere anche su chi ha veramente il potere nell’Italia democratica di oggi, visto che manovrare l’opinione pubblica è così facile per chi ha abbastanza soldi da controllare televisioni e giornali. Sarebbe curioso fare un esperimento sociale in cui vengono fermate persone a caso per strada, chiedere opinioni in merito la guerra russo-ucraina e poi mettergli davanti una cartina geografica chiedendogli di indicare Ucraina, Crimea e Donbass; sono sicuro che ci faremmo parecchie risate.

Colpevolizzazione assoluta di Putin e retorica democratica

Immaginate di essere uno studente universitario di storia che passa le giornate a studiare non solo la storia fine a sé stessa, ma anche il modo in cui ci è stata tramandata: il guardare le fonti in modo critico, il non dare nulla per scontato, il comprendere chi era l’autore della fonte e quali fossero i suoi scopi e i suoi interessi, il capire che ogni fonte ci racconta un evento storico da solo una prospettiva, ecc. Immaginate il dover studiare la storia contemporanea per capire che nel mondo ci sono degli equilibri geopolitici (spesso delicati) e poi aprire un articolo dell’Huffington Post [v] e leggere che Putin bombarda l’Ucraina perché è “un pazzo criminale”.

Affermazioni stupide come questa però sono frutto della colpevolizzazione sistematica verso Putin perpetrata dai mass media e da tutti i maggiori partiti politici. Anziché tentare di capire cosa poteva essere fatto per evitare il conflitto, si cerca solo di mettere Putin in cattiva luce, nessuno prova anche solo a mettere in dubbio l’operato di USA, nella NATO e nella UE negli ultimi anni. Si ripete a pappagallo che Putin è un dittatore, dimenticando però che fino a ieri (e alcuni continuano ancora oggi) la UE ha fatto grossi affari con questo dittatore.

La Repubblica Popolare Cinese non è molto rinomata in materia di democrazia, libertà di parola e diritti umani, eppure non vediamo in televisione tutti i giorni giornalisti ed opinionisti da quattro soldi ripeterci che Xi Jinping è il male, che dovremmo sanzionare la Cina, non dovremmo farci affari e che va fermata. Ed ho citato la Cina solo per fare un esempio, potrei citare anche i rapporti dell’Occidente petaloso con i Paesi del Medio Oriente. Ci si ricorda che qualcuno è un dittatore solo quando conviene.


[i]       https://www.esteri.it/it/sala_stampa/archivionotizie/comunicati/2022/02/ucraina-dichiarazioni-del-ministro-luigi-di-maio/

[ii]      https://www.veronasera.it/cronaca/guerra-russia-ucraina-europa-democrazia-verona-24-febbraio-2022.html

[iii]     https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/cronaca/europa-in-piazza-stop-aggressione-1.7408893

[iv]    https://www.adnkronos.com/ucraina-di-maio-non-in-guerra-con-putin-sostegno-a-kiev-per-difendersi_2QToFadx6v7wehbCwCbWie

[v]     https://www.huffingtonpost.it/blog/2022/03/07/news/le_guerre_degli_altri-8911199/