Cesena, 5 marzo 2023 – I militanti del Blocco Studentesco affiggono uno striscione davanti alla sede della CGIL locale per criticare la partecipazione del sindacato alla manifestazione antifascista di Firenze.

“Con questa azione provocatoria abbiamo deciso di rivolgerci alla CGIL Forlì-Cesena – inizia la nota del movimento – Non abbiamo potuto ignorare il ridicolo comunicato del sindacato che invitava alla mobilitazione per la manifestazione antifascista svoltasi a Firenze nella giornata di sabato.
La scelta di partecipare non ci stupisce ed è sintomo evidente di chi porta avanti una politica priva di contenuti. Davanti ad una nazione in cui gli studenti muoiono in alternanza scuola lavoro, la CGIL chiude gli occhi, si tappa le orecchie e sceglie di intraprendere nuovamente l’inutile crociata contro i mulini a vento della ‘lotta al Fascismo’”.

“Con l’Italia al terzo posto in Europa per disoccupazione giovanile, i diritti dei lavoratori e lo stato sociale che vengono smantellati anno dopo anno, davanti a morti e infortuni sul lavoro che vengono notificati come in un bollettino di guerra non sembrano essere la priorità per il sindacato. Il vero attacco alla costituzione è una scaramuccia fra ragazzi fuori da scuola, dalle dinamiche ancora da chiarire per altro.
Ci teniamo a ricordare come durante il periodo della pandemia CGIL, i paladini della costituzione, abbiano dato manforte al governo quando milioni di lavoratori e studenti venivano costretti al ricatto del Green Pass”.

“A tal proposito ci chiediamo quale risultato voglia ottenere CGIL perpetrando questa politica assurda da ‘caccia all’uomo’. Se dando adito a questa vicenda travisata, volutamente mistificata ed ingigantita dai media spera di raccattare qualche sostenitore tra le fila dell’antifascismo militante, dall’altra parte non farà altro che aumentare la tensione creando un nemico che non esiste. – conclude la nota – Riteniamo veramente ridicola la posizione presa dal sindacato in merito a questa vicenda e visto che gli piacciono tanto le favole non ci stupiamo che ancora credano a quella dell’uomo nero”.