La storia del Blocco Studentesco

2006-2024-…

Il Blocco Studentesco fu fondato a Roma il 12 settembre 2006 all’interno di CasaPound come suo organo studentesco e nel novembre dello stesso anno prese parte alle elezioni scolastiche romane suscitando polemiche per la sua caratterizzazione neofascista e per lo spregiudicato uso di una comunicazione forte definita come vero e proprio «squadrismo mediatico». Il gruppo si caratterizza da subito come un sindacato studentesco portando avanti “un programma del tutto rivoluzionario, caratterizzato dalla richiesta di maggiore rappresentatività per gli studenti, lotta al caro libri, attenzione per lo sport e le energie rinnovabili”, ma soprattutto rivendica “un nuovo modo di intendere la militanza e l’attivismo politico, fatto di originalità e spirito di sacrificio”, che “cerca di combattere l’imborghesimento diffuso nella stragrande maggioranza degli istituti attraverso la passione per le idee e per l’azione”. Nel dicembre successivo fu protagonista per sei giorni dell’occupazione del Liceo scientifico “Farnesina” di Roma dove portò tra gli altri la band romana dei Zetazeroalfa a suonare all’interno della scuola. Alle elezioni studentesche del 2008 le liste del Blocco Studentesco videro un aumento di consensi rispetto all’anno precedente; in particolare su Roma, con un eletto alla Consulta provinciale degli studenti, appoggiato anche da Azione Studentesca. L’Unione degli Studenti chiese l’annullamento delle elezioni, ritenendo “illegittime le liste neofasciste”, creando poco dopo una “contro-consulta”.

Nel 2008 gli studenti del Blocco Studentesco parteciparono attivamente alle contestazioni al decreto Gelmini, ma furono accusati dall’Unione degli studenti (sindacato scolastico di sinistra), di voler egemonizzare la protesta guadagnandosi con la forza le prime file dei cortei. Nel corso di un sit-in in piazza Navona a Roma, il 29 ottobre 2008, un gruppo di militanti antifascisti, nonostante la trasversalità della protesta, tentò di attaccare il gruppo del Blocco Studentesco da cui ne nacque uno scontro fisico: Si giunse in breve allo scontro fisico con armi improprie da ambo le parti. La polizia disperse i dimostranti ed effettuò numerosi fermi da entrambe le parti. Nel video dossier «Comunisti all’assalto di un sogno» rilasciato su YouTube, il movimento romano tentò di rispondere alle ricostruzioni dei fatti fatte dai media italiani nei giorni successivi agli scontri. Alle elezioni studentesche del 2009 il Blocco Studentesco, allargatosi già ad altre realtà come Piacenza e Verona, ottiene discreti risultati in tutta Italia, arrivando alla presidenza della Consulta provinciale degli studenti in varie città, e raccogliendo solo a Roma, nelle elezioni per la Consulta, oltre 11.000 voti, pari al 28% del totale, portando al suo interno circa 100 rappresentanti. A Verona il Blocco Studentesco incontra prima l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Elena Donazzan, alla quale viene consegnato un documento con proposte per la Legge sulla Scuola del Veneto e nel marzo del 2010, anche il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Mariastella Gelmini.

L’8 ottobre 2012 il BS ha effettuato un’azione a Roma che ha creato molto clamore: al Vittoriale i ragazzi del Blocco Studentesco fecero calare un’immagine “vampirizzata” di Mario Monti con sopra scritto “no al governo dei baroni”; tale gesto è stato fatto, a detta del BS, come atto di protesta “contro il governo dei banchieri” e contro la “spending review che colpisce scuole e università”. Nel novembre del 2014 a Roma oltre 500 esponenti del Blocco Studentesco manifestano insieme agli studenti di vari istituti della zona di Torrevecchia per protestare contro gli atti di violenza commessi nei giorni precedenti da alcuni rom del vicino campo nomadi. Si verificano alcune polemiche in seguito all’accusa mossa ai manifestanti da parte della cooperativa ARCI che gestisce il campo nomadi di non aver permesso agli studenti rom di recarsi a scuola, versione però successivamente smentita da una comunicazione ufficiale della Questura di Roma.

A partire dal 2015, diventati ormai una realtà politica studentesca di primo piano, i militanti del “fulmine cerchiato” iniziano una campagna politica contro la riforma della “Buona scuola” del governo Renzi, denunciando la pesante “aziendalizzazione” della scuola con l’ingresso di multinazionali nel contesto educativo e criticando l’istituzione dell’obbligo dello svolgimento dell’Alternanza scuola-lavoro inaugurando una serie di blitz, cortei, sit-in e proteste su tutto il territorio nazionale contestualmente alla mobilitazione delle sigle di sinistra, ma costituendo anche un “dossier” relativo alle problematiche degli studenti in stage. Il Blocco Studentesco si rese protagonista anche di azioni mirate contro la nota catena di fast food McDonald’s in tutta Italia, sempre nel contesto delle manifestazioni contro la “Legge 107” e l’ingresso delle multinazionali nei percorsi per le competenze trasversali. Nello stesso anno, il 23 marzo, a Roma viene sgomberata la sede del movimento a Piazza Perin del Vaga nel quartiere Flaminio, storica sezione occupata dal 2012.

Dal 2016 al 2018 il BS inizia a fare suo, oltre al sindacalismo studentesco, un discorso culturale identitario volto alla riscoperta degli eroi italiani, con una campagna di sensibilizzazione nelle scuole sotto il motto “La tua guerra ora”: “Non si tratta soltanto di uno slogan ma di un nuovo punto del nostro programma. La scuola pubblica è stata ormai ridotta ad un’azienda, che non forma uomini e donne, ma tecnici senza cuore né anima. In questo scenario è necessario invertire rotta e riscoprire invece la nostra identità per riuscire a contrastare la tendenza individualista dei nostri giorni. Questo cambiamento può avvenire facendo riscoprire ai ragazzi lo spirito nazionale che ha infiammato i nostri padri nel Risorgimento e nella Prima Guerra Mondiale. L’Italia deve essere rifondata dalla gioventù che oggi frequenta le scuole”. Inizia quindi a coniugare le battaglie per i diritti degli studenti a quelle per la difesa dell’identità, minacciata a detta loro dai governi di sinistra incarnati in figure “mostruose” come Laura Boldrini e Valeria Fedeli. Nel 2017, alle elezioni studentesche, il Blocco Studentesco ottiene 56.000 voti fra gli istituti di tutta Italia riuscendo ad eleggere 200 fra rappresentanti d’Istituto e membri delle consulte provinciali, segnando un vero e proprio exploit. Il 22 aprile del 2017 viene indetto a Roma il primo congresso europeo dei movimenti giovanili e politici nazionalisti, inaugurato dal Blocco Studentesco con il titolo “Europa: comunità di popoli e civiltà”, con l’intento di andare “a definire i pilastri culturali e storici sui quali si dovrà basare l’Europa di domani, lontana sia dal tiranno burocratico di oggi, sia dall’Europa divisa di ieri”. Nel congresso furono ospitati i responsabili e portavoce dei vari movimenti europei, dall’Action Francaise, movimento nato in Francia nel 1899, al Nucleo Joven spagnolo, compagine giovanile del movimento Hogar Social Madrid, per arrivare al Fronte Giovanile di Alba Dorata, noto movimento Greco. Con questo evento il Blocco Studentesco si smarca dal semplice “euroscetticismo” per tornare su posizioni di pan-europeismo più simili a quelle dei movimenti fascisti degli anni ’30 e quelle prospettive inaugurate da figure politiche come il belga Jean Thiriart e lo storico francese Dominique Venner.

Nel quinquennio successivo il Blocco Studentesco replica i risultati elettorali nelle scuole superiori, arrivando nel dicembre del 2021 a rivendicare la rappresentanza di circa 75.000 studenti italiani e la presidenza della Consulta Provinciale degli studenti di La Spezia. A cavallo del periodo Covid-19 e del lockdown il movimento ha rimodulato la sua comunicazione concentrando gli sforzi su un discorso generazionale, sposando posizioni anti-capitaliste ed anti-consumiste ed invitando gli studenti italiani a ribellarsi alla “dittatura sanitaria”. Con il rientro degli studenti nelle scuole il movimento è tornato al sindacalismo, sposando nuove proposte e attaccando il governo Draghi, mobilitando gli studenti contro i tagli stabiliti nel Def (Documento economia e finanze) del 2022. “Contro Draghi e i suoi baroni” ha segnato il ritorno del movimento nel movimentismo attivo, come spiegato in un’intervista rilasciata dal coordinatore del movimento a LumsaNews. Il 28 ottobre 2020, nasce il Blocco Studentesco nella città di Trieste. Dal settembre del 2022 il movimento prende una decisa posizione contro il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e protesta sotto il Miur tornando a chiedere un freno ai tagli di spesa e un’abolizione totale dell’alternanza scuola-lavoro.