di Bologna

Siamo ormai nel pieno di questa nuova esilarante campagna elettorale e duole constatare che, da quelle precedenti, non è cambiato assolutamente nulla.

Vecchie facce mummificate tornano a comparire nei salotti televisivi con una nuova pettinatura e con sempre le solite proposte, ripetute ormai ininterrottamente da vent’anni.

È normale del resto, mai come in quest’epoca storica assistiamo al completo fallimento e declino della democrazia, che tutto ha appiattito e tutto spera di omologare.

È una cosa con cui bisogna convivere, senza però farsi trascinare dal nichilismo e credendo che nulla possa cambiare. Giustissimo infatti è difendere comunque le proprie posizioni, cercare punti d’appiglio nel sistema del potere, provare a cambiare, se pur nel nostro piccolo, la situazione.

Ma in tutta la pantomima a cui ogni nuova elezione ci costringe una cosa sola non può smettere di farci ridere: il piagnisteo di una Destra che ormai basa i suoi proseliti sul VITTIMISMO.

Ebbene sì, perché mancano pochissimi giorni al voto definitivo e da parte del centro destra e del suo ufficioso leader Giorgia Meloni abbiamo sentito ben poche volte parlare di programmi. Il vangelo politico della Destra italiana è basato sul fare pietà e già le accuse al campo avverso in questo senso si sprecano.

Vogliamo parlare della faccenda Pausini? Abbiamo visto una Giorgia Meloni lamentarsi della mancanza di Democrazia in Italia e ciò impedirebbe agli artisti di schierarsi a destra. Certo! Una critica che potrebbe anche starci, se non fosse per il fatto che la destra negli ultimi decenni si è sempre prostrata all’agenda culturale degli avversari e Fratelli d’Italia, diretta erede di quelli della Svolta di Fiuggi, ne è una delle principali dimostrazioni.

Ma, senza volersi soffermare sul piccolo incidente di percorso nella carriera della nota cantante ci sono mille altri esempi in cui la leader del centro-destra si è lamentata di insulti ai propri militanti, volantini strappati, aggressioni più o meno fisiche ai propri banchetti.

Insomma, le guardie rosse del sistema impedirebbero ai poveri militanti di FDI di fare democraticamente e in maniera tranquilla la propria campagna elettorale.

Benissimo… E quindi? Da che mondo è mondo le parti avverse si sono sempre fatte la guerra in politica. Ripensiamo all’antica Roma, dove i sostenitori dei candidati si cercavano armati di Gladio e pugnali per massacrare gli avversari, o pensiamo al biennio rosso, segnato da una neanche troppo sopita guerra civile tra rossi e neri. Queste cose sono sempre successe ed il rispetto dell’avversario da che mondo è mondo lo si conquista facendosi valere, di certo non andando a piagnucolare dalla “mamma”.

Un consiglio quindi cara Giorgia: basta frignare. Perché della codardia in quest’epoca di disgregazione ci siamo rotti le palle. Per strada, lontani dai tuoi riflettori elettorali, ci sono ragazzi e ragazze che hanno imparato a difendere la propria idea a denti stretti senza vergognarsi di tirare mai qualche “buffetto” educativo.

Impara la lezione, o soccombi.