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Ascoli, 24 ottobre 2014 – Si è svolta questa mattina nella cittadina picena una partecipata manifestazione promossa e organizzata dal Blocco Studentesco, movimento interno a CasaPound. Armati di bandiere tricolori, circa 1000 studenti provenienti da tutte le regioni d’Italia hanno sfilato per le vie del centro storico intonando cori contro il governo Renzi, a favore della scuola pubblica e contro la disoccupazione giovanile, tema principale della protesta.

“Oggi i giovani ascolani e di tutt’Italia hanno voluto mandare un segnale forte – dichiara Angelini, responsabile provinciale del movimento – a evidenza del fatto che c’è ancora chi, tra l’indifferenza generale e la passività delle nuove generazioni, non si arrende e combatte. Siamo scesi in piazza per gridare a voce alta il nostro disappunto nei confronti del governo Renzi, un governo fantoccio e incompetente, totalmente incapace di mettere in atto politiche efficaci e adeguate che pongano i giovani nelle condizioni di inserirsi nel mondo del lavoro”.

“È inconcepibile – continua Angelini – che il tasso di disoccupazione giovanile, attualmente al 45,2%, continui ad aumentare senza che vengano adottate misure forti per arginare il problema. Ricordiamo che solo nell’ultimo anno ben 90mila giovani italiani hanno visto sfuggire via la propria occupazione, e che molti di essi si sono visti costretti ad abbandonare il paese per andare a svolgere i lavori più umili nel Nord Europa. Noi non siamo più disposti a tollerare sprechi di denaro pubblico per operazioni fallimentari quali Mare Nostrum, che porta in Italia concorrenza di manodopera a basso costo costretta a lavorare in condizioni di schiavitù, mentre ai nostri giovani viene negata l’opportunità di trovare un impiego stabile e mentre piccoli imprenditori chiudono o, nei peggiori dei casi, si suicidano perché soffocati dalla pressione fiscale”.

“Vorremmo ricordare, inoltre, al signor Renzi – aggiunge il responsabile – che la scuola italiana è pubblica e tale deve rimanere. Non accetteremo nessun modello di scuola-azienda che veda l’inserimento di interessi privati all’interno del sistema scolastico. Non comprendiamo come l’istruzione possa continuare a subire tagli ai già scarsi fondi pubblici in un periodo così difficile per il paese, quando invece proprio la ricerca e la formazione delle nuove generazioni dovrebbero essere la base su cui rilanciare una nazione martoriata dalla povertà e ormai priva di speranze. Quest’Italia sembra non appartenerci più – conclude Angelini – sembra non essere più per gli Italiani. Ma non possiamo accettarlo, non rinunceremo mai a combattere. Lo dobbiamo a chi ci ha preceduto, a chi 100 anni fa con coraggio e amor di patria rischiava la morte con la baionetta in mano per difendere il tricolore e l’onore d’Italia”.