Di Alberto

Sfatiamo un mito: i talebani non sono un movimento omogeneo ed hanno al loro interno diversi gruppi e a loro volta altri sotto-gruppi i cui interessi a volte divergono.

La fazione più nota all’interno del movimento talebano è la cosiddetta “rete Haqqani” o “Haqqani network”: il gruppo nasce nella madrasa Darul Uloom Haqqania (da cui deriva il nome del gruppo), di ideologia Deobandi, vicino a Peshawar, in Pakistan. Il fondatore è Jalaluddin Haqqani, un combattente anti-sovietico che negli anni della guerra ricevette ingenti finanziamenti dalla Cia e dai paesi del golfo.

La rete Haqqani rispetto al movimento talebano mantiene, pur facendovi parte, un’ampia autonomia di azione e di finanziamento, rappresentando l’ala più intransigente ed estremista del movimento degli studenti coranici.

Il sodalizio con i talebani avviene nel 1995 quando Jalaluddin riconosce l’autorità del Mullah Omar che sarebbe diventato l’anno dopo Emiro dell’Afghanistan e per il quale egli stesso ricoprirà la carica di Ministro per gli affari tribali.

La vera forza della fazione Haqqani va, come anticipato, ricercata nei rapporti e i finanziamenti instaurati dal suo fondatore negli anni della resistenza antisovietica: i soldi delle monarchie del golfo sono continuati a transitare negli anni attraverso diverse società di finanziamento e donazioni; anche se il primo vero padrino e protettore della rete Haqqani è da ricercare dove il gruppo è nato, il Pakistan.

Fin dalla sua nascita è stato infatti l’ISI (Inter Service Intelligence, lo strapotente servizio segreto pakistano) ad armare, finanziare e formare i militanti dell’Haqqani network. Non a caso, tra l’altro, la roccaforte del gruppo è fra le province di confine fra Afghanistan e Pakistan a ridosso della linea Durand, zona in cui la vera e unica autorità è l’ISI.

Negli anni il gruppo si è reso responsabile dei più cruenti e sofisticati attacchi nei confronti delle forze di sicurezza afghane e della coalizione. Non è un caso se i suoi membri si trovano sulla lista dei terroristi da catturare o uccidere redatta dagli Stati Uniti.

Oggi al vertice del gruppo si trova il figlio di Jalaluddin, Sirajuddin, formatosi nella medesima madrasa. Egli è insieme a Yaqoob (figlio del defunto Mullah Omar) il vice alla guida dei talebani Hibatullah Akhundzada e il rischio che ricopra un ruolo di rilievo nel nuovo Afghanistan degli studenti coranici è un timore che potrebbe diventare presto realtà.