Di Clara

Pensavate, dopo due anni di inferno, di passare almeno un Natale tranquillo… e invece no!

Era quello che ci avevano promesso se ci fossimo tutti velocemente vaccinati effettuando anche il richiamo, se avessimo mantenuto le distanze da amici e parenti, se non ci fossimo mai più sfiorati, né tantomeno abbracciati. Nonostante più dell’80% degli italiani abbia (e)seguito gli ordini, una chiusura vera e propria ancora non c’è stata, ma le ansie, paradossalmente, sono aumentate anche rispetto all’anno scorso. Nel Natale del 2020 infatti, non potevamo girare in macchina in 4 e, “la soluzione finale” per tornare alla libertà (che avrebbe dovuto essere il vaccino) era ancora un’utopia. Oggi di vaccini ne abbiamo di tutte marche, un po’ come le borse, ce ne sono di più o meno costose, ma il problema non sembra risolto. Anzi, se prima non si poteva andare a teatro o allo stadio perché erano chiusi, oggi il vincolo è il vaccino non obbligatorio (ma praticamente obbligatorio) con il rinforzo del tampone.

In parole povere, vi conviene aprire un mutuo qualora aveste la passione per il calcio o qualsiasi altra attività che includa più di due persone al chiuso. Durante queste feste, i nostri virologi e dottori, i quali tra TV ed ospedali si sono destreggiati in percentuale favorevole al primo luogo, si saranno dati da fare per scoprire perché questo vaccino non funziona come avrebbe dovuto. Invece, il loro regalo di Natale è stato un video, con le loro facce, mentre cantano in italiano sulle note di “Jingle bells”. Per chi non ha avuto la “fortuna” di vederlo, penserete che questi signori plurilaureati, invece di trovare soluzioni alle nuove varianti, ci cantino una canzoncina riguardante il periodo natalizio in versione italiana. Peggio, questo è il ritornello della canzone: “sì sì sì, sì sì vax, vacciniamoci”. Orecchiabile, non c’è che dire, ma questa unica caratteristica positiva è attribuibile al vero compositore James Lord Pierpont. Emessa per la prima volta su una trasmissione sul primo canale nazionale (non allegherò il link nel caso voi siate ancora con la famiglia a tavola per festeggiare e per non aumentare il loro numero di visualizzazioni), coinvolge il trio di virologi più famosi d’Italia: il professore ordinario di microbiologia dell’Università di Padova Andrea Crisanti, il direttore del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti e il direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano Fabrizio Pregliasco. Uno spettacolo assurdo, come paradossale è l’eccessiva condivisione del video, a meno che questa estrema diffusione non sia per sbeffeggiarli…

Sicuramente questo video non goliardico, non utile in termini di istruzione scolastica e neanche per sensibilizzare i no vax (al contrario, credo che molti vaccinati dopo quel video si siano pentiti sì, ma di averli come connazionali) avrà già varcato i confini italiani e non credo che possano esserci stati complimenti. Ovviamente i primi a subire le critiche saremmo noi, poveri cittadini, colpevoli di avere in patria tre nuovi intrattenitori invece che tre virologi di alto livello.

Ma tornando alla canzone, ci invitano a non baciare i nostri nonni, fare altre dosi (quante?), a “mangiare il panettone e fare l’iniezione” (wow che rima, degna dei migliori trapper contemporanei). Inoltre, per scomodare anche il cristianesimo, le dosi vanno fatte anche ai Re Magi…

Non si salva nessuno, ma possiamo farlo noi spegnendo la televisione e festeggiando con chi davvero vogliamo.