Di Andrea

In questi giorni stiamo assistendo ad una delle pagine più buie della storia della politica nostrana; in seguito alle dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi siamo ormai giunti alla fine dell’ennesima legislatura costruita a tavolino e alla conclusione di un altro governo tecnico, antipolitico, che può benissimo essere considerato come uno dei più deleteri e disastrosi della storia repubblicana. Da una parte possiamo ritenerci altamente soddisfatti di non vedere più determinati personaggi, il gruppo di ministri più dannoso con i vari Speranza, Di Maio passando per Brunetta e Lamorgese, dall’altra sappiamo benissimo che l’Italia è un paese commissariato da anni, dove la reale agenda politica non ha mai subito inversioni di rottama si è sempre più incanalata verso un incondizionato servilismo a stelle e strisce, condito da una genuflessione totale alla finanza internazionale.

Il liquidatore Draghi ha completato il proprio compito, lasciando un paese sull’orlo di una crisi energetica ed economica senza pari e con lo spauracchio di una sollevazione da parte di alcune categorie in rovina come i tassisti o i balneari, le quali sono state completamente svendute alle multinazionali. Per non parlare del rincaro dei prezzi del carburante o della sempre più crescente inflazione, arrivata ora quasi al 9%, e delle numerose sanzioni apportate nei confronti della Russia, che stanno avendo come unico risultato un indebolimento dell’Europa, Italia in primis, e un rafforzamento considerevole della Nato e degli Stati Uniti. Tutto questo condito da centinaia di famiglie in stato di povertà assoluta e migliaia di imprese fallite, con un futuro prossimo che vedrà attuarsi una terrificante recessione e lo scoppiare di tensioni sociali che già si fanno sentire.

Il teatrino messo in scena dai partiti istituzionali mostra ancora una volta l’imbarazzante immobilismo della politica parlamentarista e il fallimento strutturale della democrazia, fondata sul capitalismo neoliberista, come sistema politico. Il governo Draghi, arrivato alla sua conclusione, non ha fatto altro che rafforzare la colonizzazione della nostra terra, appoggiato da tutto il cosiddetto arco costituzionale. Mentre i politicanti fingono di litigare su piccole tematiche di fatto irrilevanti, un intero popolo continua ad essere sfruttato e perdere sempre di più la propria incidenza sulla storia.