L’Aquila, 2 Settembre – Il Blocco Studentesco si scaglia contro la proposta del presidente dell’ANP sul ritorno alla DAD il sabato, per ridurre i costi dell’energia nelle scuole.

“Il presidente del sindacato dei presidi ANP, Antonello Giannelli, ha recentemente fatto dichiarazioni sul rialzo dei prezzi dell’energia, affermando che per ridurre tali spese nelle scuole non è da escludere un ritorno alla didattica a distanza per un giorno la settimana, il sabato. Noi  invece in quanto voce degli studenti ci opponiamo a ogni possibile ritorno di questo sistema, – inizia la nota del Blocco Studentesco – perché si è già dimostrata essere una modalità d’insegnamento inadatta. Gli studenti non riescono ad apprendere allo stesso modo delle lezioni in presenza, le quali sono insostituibili, specie per le materie che necessitano di laboratori e palestre. La DAD ha ucciso la socialità tra gli studenti oltre che il rapporto umano con i professori, ha avuto impatti psicologici devastanti ma evidentemente ancora sottovalutati.”

“Oltretutto il risparmio energetico ottenuto tenendo le scuole chiuse il sabato andrebbe invece a gravare ulteriormente sulle tasche delle famiglie, – prosegue la nota del Blocco Studentesco – ad esempio si pensi che con il ritorno del freddo saranno gli studenti rimasti a casa dover accendere i loro di riscaldamenti, che altrimenti sarebbero rimasti spenti. Lo stato dovrebbe nell’immediato aumentare i finanziamenti alle scuole per far fronte alle loro spese e sul lungo termine fornire loro, dove possibile, impianti fotovoltaici ed effettuarvi interventi di efficientamento energetico per ridurgli i costi in bolletta.”

“Il ritorno anche parziale alla DAD è un fallimento preannunciato, sarebbe un semplice tappa buchi a danno degli studenti e delle loro famiglie. Il Blocco Studentesco ha già portato avanti dure battaglie contro la DAD e non si fermerà certo ora, nel caso si tornasse a questo sistema triste e inutile. – conclude la nota – Come sempre, se inascoltati, saremo pronti a portare di nuovo gli studenti nelle piazze a manifestare.”