Roma, 11 marzo – Alla fine il Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha calato la maschera: sotto i panni dello sbirro tutto chiacchiere e distintivo in prima linea per i lavori socialmente utili agli studenti e sempre pronto a prendere ordini da Davos, non poteva celarsi altro che il solito antifascista.

Siamo contenti che il Ministro abbia trovato il tempo per dichiararsi antifascista ma non contro l’alternanza scuola-lavoro, siamo contenti che per lui i valori della resistenza siano più importanti dell’edilizia scolastica e siamo contenti che l’Anpi sia più temuta del giudizio popolare.

“Valditara ha dato un pessimo esempio di cosa dovrebbe essere una carica pubblica – inizia la nota del movimento – condannando senza conoscere i fatti un’azione del nostro movimento come una ‘provocazione di stampo antidemocratico’. Da quando criticare l’Anpi significa offendere la democrazia? C’è forse un reato di lesa maestà? In ogni caso le parole del Ministro sono un gravissimo precedente che rischiano di andare a giustificare tutti coloro che usano l’antifascismo come strumento d’intimidazione mafiosa. Avallando questo meccanismo di ricatto morale Valditara ha fatto un favore agli infoibatori, ai provocatori, ai commissari politici che usano scuole ed università per dettare le agende politiche della sinistra”.

“Non serviva l’ennesimo Ministro senza spina dorsale – continua la nota – che dall’inizio del suo mandato non ha fatto altro che continuare sulla strada tracciata dai governi tecnici. Mai una parola forte, mai una presa di posizione per gli studenti in lotta, mai una dichiarazione in favore di un’istruzione pubblica diversa, incentrata su un’ottica sociale e non sul razionamento economico e i diktat della decrescita”.

“Il Ministro ci ha detto una cosa che sapevamo già – conclude la nota – che il potere oggi ha un nome e si chiama antifascismo: un potere in grado di piegare la verità alle esigenze elettorali più meschine e in grado di esigere scuse anche quando non sono necessarie. Ribadiamo la nostra ferma volontà di non cedere a nessun ricatto e di non lasciare che la scuola sia un giocattolo nelle mani della sinistra: lo è già stato per troppo tempo, con i risultati disastrosi che ben conosciamo. Il Ministro invece è solo un povero imbecille: con le dichiarazioni di oggi ha dato ragione a chi lo aveva attaccato nelle scorse settimane, le stesse persone che adesso lo staranno deridendo”.