di Saturno

Una delle follie contemporanee nate negli Stati Uniti e diffusasi in Europa è la “white guilt”, ovvero l’idea che i bianchi siano collettivamente colpevoli delle sofferenze dei neri per via di azioni fatte nel passato dai bianchi come il colonialismo e la schiavitù. Quest’idea dei bianchi come colpevoli per il loro passato storico è anche legata all’idea che i neri (di oggi) dovrebbero essere risarciti economicamente dai bianchi (di oggi) per eventi storici di secoli fa. Tralasciando la stupidità e l’insensatezza legale e morale di questo ragionamento che non merita di essere elaborato oltre, è invece importante capire come mai la visione della storia che sta alla base di questo pensiero sia sbagliata. La storia, a differenze di come inconsciamente sostenuto da afroamericani ignoranti, non è uno scontro tra razze

Analizzando ad esempio il sempre citato colonialismo come prova della malvagità degli europei, bisogna guardare ad alcuni suoi aspetti spesso ignorati ma fondamentali a comprendere l’insensatezza delle tesi woke. Tutti i popoli di tutto il mondo si sono sempre fatti la guerra tra loro, se non anche internamente (guerre civili) per i più svariati motivi, voglia di conquista e potere, controllo di risorse, volontà di rivincita, controllo di un territorio, ideologie, religioni, ecc. Questo vale tanto per gli europei quanto per gli africani, i nativi americani e gli asiatici. La storia umana è un continuo susseguirsi di guerre e violenze, ma tralasciando che gli europei si sono sempre fatti la guerra tra loro, cosa che già da sola smentirebbe la semplificazione della storia in “guerra tra razze” tra bianchi e non bianchi, bisogna ricordarsi che durante l’espansione coloniale gli europei andavano a fare la guerra a popoli che la guerra già l’avevano a lungo scatenata tra loro, l’unica differenza tra colonizzatori e colonizzati stava nelle superiori abilità e nelle superiori tecnologie belliche che hanno permesso agli europei di espandere la propria autorità in tutto il mondo, non di certo nell’aver approcciato violentemente popoli non violenti e dall’indole pacifica.

I nativi delle Americhe si facevano la guerra ed effettuavano sacrifici umani per motivi religiosi, gli africani (sia a nord che a sud del Sahara) si schiavizzavano tra loro, talvolta rivendendo gli schiavi (neri come loro) a chi ne facesse richiesta, fossero essi arabi, europei o altri neri. Idem per tutte le zone dell’Asia dove i vari popoli nativi si scannavano tra loro. Oltre i vari esempi già portati è anche stupido guardare al passato con la moralità del presente, il fatto che guerra e schiavitù siano cose viste oggi negativamente non vuol dire che sia sempre stato così, in passato queste cose sono state accettate dalla morale di pressoché tutti i popoli del mondo. Mettersi quindi a piangere e disperarsi perché “gli europei hanno fatto massacro X nel XVII secolo e schiavizzato popolo Y nel XV” non ha alcun senso. Ecco perché vedere la storia anche come dicotomia tra buoni e cattivi per ogni persona dotata di un minimo di buon senso è una vera e propria stronzata, il senso etico delle società cambia nel tempo. A questo punto tanto varrebbe chiedere risarcimento agli israeliani per la morte di Gesù Cristo.

I nostri antenati erano maestri nell’arte della guerra (così come in tantissimi altri campi esterni alla guerra), ovvero una cosa che facevano tutti ovunque indipendentemente dal colore della pelle, e questa sarebbe una cosa di cui vergognarsi? Tutt’altro!

Torniamo a dire viva i nostri antenati e la nostra storia, viva il genio degli europei!