Di Luca

Da qualche settimana è salito agli onori della cronaca la vomitevole vicenda dello stupro nel palermitano.

La gravità del fatto è eloquente ed ha suscitato le più disparate reazioni. Dalle minacce di morte e l’indignazione popolare alle manifestazioni femministe alle quali sono accorse numerose, piacevolmente sorprese, forse, che non si trattasse stavolta di qualche clandestino.

In uno dei loro cortei sfilavano con uno striscione che recitava “Lo stupratore non è malato è figlio sano del patriarcato” leggere questa cosa mi ha fatto riflettere su quanto certe persone possano essere idealmente distaccate dalla realtà dei giorni nostri.

Fatti come questo sono le dirette conseguenze della società odierna e se ne vedranno sempre di più mano a mano che deriva verso la società fluida e multietnica che decantano come “progresso”.

Nel mondo dei social ci si distacca sempre di più dalla realtà, le persone diventano pixel su uno schermo, le loro vite diventano ciò che qualcuno pubblica. In questo mondo il carattere, la storia, le aspirazioni ed i sogni di una persona, 

Questo che lo si voglia o meno trasporta “gli altri” su un piano digitale ben diverso dal mondo esterno, creando una realtà parallela, fittizia e fatta di apparenze. La conseguenza è che ad alcuni diventa complicato spostare i rapporti interpersonali da questa realtà digitale al mondo reale. Forse per alcuni diventa anche difficile discernere le due cose, il che è ancor peggio.

Nel mondo del consumismo si è abituati ad avere tutto subito, senza attesa, basta pagare ed il prodotto è servito, questo vale anche per il sesso…

Nessuno ha intenzione di fare il nostalgico, ma qualche anno fa per ottenere mezza foto in intimo dalla ragazza con la quale ti frequentavi ce la si doveva guadagnare. Oggi per molte basta pagare.

La pazienza, la capacità di aspettare per raccogliere i frutti del proprio operato, è una virtu che sta andando a perdersi. Non siamo più abituati ad attendere perché troviamo sempre ciò che ci serve nella maniera più facile e veloce.

Non si può credere che questo non abbia ripercussioni anche sulla vita reale. Corteggiare una ragazza richiede tempo implica il conoscersi, poco, tanto o quanto basta ma comunque al di fuori di quella realtà fittizia e digitale sopracitata. Se non si sa attendere le conseguenze del caso possono essere spiacevoli.

Complice anche la mercificazione spudorata del corpo femminile, tanto detestata quanto sostenuta dalle paladine del rosa, che combattono a favore del “sex working” e si indignano però contro chi oggettifica la figura della donna.

In ultima analisi il problema oggi non sono i maschi forti, ma proprio la loro mancanza. Violentare una ragazza è roba da deboli, se qualcuno per farsi una scopata ha bisogno di ridursi a certe cose le risposte sono due: è malato oppure è sfigato.

L’epoca in cui viviamo crea uomini senza spina dorsale che soffrono la mancanza di un modello di riferimento etico ed ideale perciò agiscono sulla base dello loro pulsioni o si lasciano trascinare da altri poiché privi di una propria integrità morale ma comunque bisognosi di far parte di un gruppo o avere rapporti sociali.

Ad ogni modo i soggetti che vengono presi ad esempio dalla maggioranza dei giovani non aiutano di certo. Parliamoci chiaro, per ogni generazione di ragazzi c’è qualcuno che critica le loro tendenze, la loro musica ed i loro idoli. Anni indietro la cattiva influenza veniva dal mondo metal oggi invece dalla trap. Ad ogni modo non siamo qui a fare la parte del vecchio che manda accidenti dal suo balcone. Sebbene siano discutibili i testi e gli argomenti trattati nelle canzoni (diretta conseguenza del tempo in cui viviamo) all’ascoltare certa musica non consegue automaticamente il diventare o il fare ciò che si sente nelle canzoni. Ma se affianchiamo tutto questo all’incapacità di comprendere se stessi ed alle pressioni sociali di omologazione l’impatto e l’influenza di questi messaggi diventa più importante.

In questa sede non si intende discolpare nessuno per l’accaduto, la responsabilità dei fatti è 

sempre individuale. Ma chi lo sa se una più grande integrità morale e magari una manciata “mascolinità tossica” avrebbe fatto assestare ad uno di quei ragazzi un cartone sul muso dell’amico in seguito alla sua proposta di abusare di una ragazza.