di Patrizio

Negli ultimi giorni é andato molto di tendenza un video del blogger Giopizzi, dal discutibile titolo “Perché il nazionalismo é solo uno strumento di potere e morte?”. Cerchiamo di capire perché questo contenuto si basa su premesse false, ricostruzioni parziali, arbitrarie e in malafede.

Giopizzi comunica catalogando il nazionalismo in maniera già sentita, cioé seguendo il vecchio filone marxista intersezionalista della “scusa che le élite utilizzano per mantenere il potere sulle spalle del popolo, inventando conflitti in realtà inesistenti per distrarre le masse dai loro reali interessi comuni”.

Questa interpretazione parte da una mistificazione del significato della parola nazionalismo, citando: “celebrazione cieca e assoluta della nazione e del popolo indipendentemente dalla realtà”
Chiaramente questa definizione sarebbe a malapena accettabile dalle slide di storia di una maestra di quinta elementare tesserata CGIL, (probabilmente la stessa che il buon Giopizzi ha avuto a scuola).
Ecco che, però, si viene a creare un problema filosofico/politologico, e subentra la propaganda politica che l’influencer cerca di spacciare per realtà: è una mossa tipica dell’antifascismo, dare una propria fuorviante definizione di un termine, divulgarla nell’opinione pubblica e poi prenderla come buona o come base da cui partire per un’analisi.

Ed ecco che il nazionalismo diventa un banale “contro di loro”, “conflitto viscerale e bestiale”, e Giopizzi si spinge addirittura a dare la colpa del conflitto israelo-palestinese alla sua arbitraria definizione di nazionalismo. Tutta l’analisi storica dell’Alyah, di come i banchieri sionisti come Herbert Samuel abbiano finanziato l’immigrazione artificiale degli ebrei europei in Palestina, dell’usura usata come metodo per sottrargli i territori, degli accordi fuffa promessi dai britannici ai palestinesi, viene completamente rimossa, e ridotta ad un bambinesco “é colpa del nazionalismo”.

Parte del video è dedicata al conflitto fra i paesi balcanici: nella ricostruzione di Giopizzi, questi si scannano solo per colpa delle élite ex-comuniste in cerca di legittimazione.
Non per le contese secolari latenti (congelate dal comunismo titino) e da una suddivisione errata dei confini territoriali, favorita dagli occidentali, che hanno in seguito bombardato “democraticamente” la Jugoslavia, per Giopizzi fu tutta colpa delle classi dirigenti (seppur sicuramente corrottissime), che volevano solo il potere. Ed ecco che la narrazione slitta, parlando di un nazionalismo basato sulla colpevolizzazione di povere minoranze indifese.

Insomma: questo video é spazzatura.
É un miscuglio di esempi associati che non c’entrano l’uno con l’altro, analizzati in maniera parziale e con mistificazioni storiche. Viene attuato (sul modello del “fascismo eterno” di Eco) un miscuglio dei diversi tipi di nazionalismo, nel tentativo di sistematizzarlo dandone una definizione univoca, finendo per fare un’enorme confusione/associazione di termini fra imperialismo, nazionalismo, odio, etnia, razza.

Il nazionalismo, in realtà, come spiegavano brillantemente prima Mussolini, Drieu la Rochelle e poi in tempi più recenti Dominique Venner, è un’esaltazione del concetto di nazione visto però in modo ampio (non “isolazionista” come i sovranisti odierni alla Trump vogliono intendere in chiave popolare e sociale), con il fine del raggiungimento di un’ Europa Potenza.
Ergo, questo tipo di nazionalismo, non può essere in alcun modo associato all’odio tra popoli. Negli anni innumerevoli movimenti identitari e nazionalisti hanno stretto legami di fratellanza, in vista di un futuro comune, e non di una fantomatica “nostalgia del passato” attribuita da antifascisti e ciarlatani vari, i quali hanno studiato fenomeni come il fascismo da Michela Murgia o da Roberto Saviano.

L’Europa o sarà una Nazione, o non sarà. E non ci sarà propaganda anti-identitaria che tenga.