Padova, 15 marzo – “Basta propaganda brigatista nelle scuole”. Questo è il testo dello striscione che i militanti padovani del Blocco Studentesco hanno affisso presso l’istituto “G. Valle” come risposta ad una classe dirigente accademica e scolastica che sotto la maschera del buonismo continua a coltivare la violenza politica degli “Anni di Piombo”.

“Ci riferiamo a quel tweet della professoressa della Sapienza Donatella Di Cesare, che ha salutato pubblicamente la scomparsa di Barbara Balzerani, ex brigatista, esprimendo non solo una vicinanza umana ma d’idee. Vogliamo quindi sottolineare l’ipocrisia di chi rivendica impunemente vicinanza ad ideali violenti mentre condanna, per esempio, chi commemora i caduti di quei stessi anni come successo sempre a Roma – per esempio – dopo il 7 gennaio. Fa schifo l’esaltazione della lotta armata proveniente da soggetti della sinistra parlamentare e culturale che a quelle stagioni non hanno mai partecipato; fanno schifo le campagne mediatiche che da questi stessi soggetti vengono portate avanti ogni volta che i camerati assassinati vengono ricordati; fa schifo l’antifascismo di questo potere costituito ed opprimente che si autocelebra come ribelle”.

“Quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario dell’omicidio di Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci – così termina la nota – quando Padova fu teatro della prima azione con esito letale delle Brigate Rosse. È anche in considerazione di questo triste primato che proprio dalla nostra città arriva la risposta alle parole della Di Cesare: siamo stanchi di questi “umanitari”, sempre pronti a bacchettare e punire gli studenti nazionalisti, che esaltano la lotta armata terroristica; siamo stanchi di vedere i corpi docenti infestati da questi soggetti che danno spago ed investitura a chi ancora oggi in pieno atteggiamento mafioso vorrebbe impedire a studenti come noi di fare politica attiva”.