Di Armando

“Abbiamo un politico YouTuber, un popolo, e delle forze dell’ordine…”

Potrebbe tranquillamente essere l’inizio di una barzelletta, di quelle raccontate al bar con una bella birra giacchiata, in presenza di un folto gruppo di amici, verosimilmente con rapporti sin dai tempi dell’infanzia, mentre ci si gusta un tagliere di salumi condiviso con gli altri della banda.

Invece no, non è niente di simile. Tralasciando il fatto che tutto questo ideale pensiero conviviale può oggi essere accostato ad un 6 alla lotteria, chi vi scrive vuole in qualche modo andare ad analizzare in prima battuta la figura iniziale del politico YouTuber, poi quella del popolo statico, inerme ed infine l’invocazione ad uno stato di polizia.

Ebbene sì! Chi di voi non si è imbattuto nei “fantastici” video da Boomer del tragicomico, o forse solo tragico, Signor De Luca?

Sì, il governatore campano, quello dei lanciafiamme, delle campagne elettorali puntate su un’ironia simile a quella di Striscia la Notizia, fuori dal tempo e dallo spazio, quello che invoca l’esercito nelle strade per combattere il Covid, ma non per la grande criminalità che purtroppo affligge alcune zone della sua regione.

L’amante dei droni per scovare feste private, della neutralizzazione degli “irresponsabili” che devono essere messi in condizione di non nuocere, dell’impossibilità di passeggiare in solitaria su alcuni dei lungomare più belli di sempre.

Ora pensiamo al popolo, quello di una vasta zona italiana tanto amata e tanto odiata, tanto apprezzata e tanto bistrattata.

Una zona di conflitto politico, culturale, di conflitto identitario. Ecco quel politico iniziale è riuscito a vincere le elezioni propagandando nei tempi antecedenti senza opposizione, governando nel periodo pandemico in pieno stile sovietico.

Partendo dal presupposto che ha vinto contro il nulla, contro chi realisticamente e politicamente parlando in quella zona rappresenta il nulla.

 Ma ha pur sempre vinto. Il popolo lo ha riconfermato! Gli ha dato la possibilità di continuare con le sue scellerate mosse, le sue prese di posizione “celoduriste”, all’insulto facile, alla sottovalutazione delle azioni.

Ed ecco che la curva di un infame virus si rialza per via di un ingente numero di test effettuati, ed il politico dai suoi canali social lancia il suo ultimatum: o si abbassano i casi o tutti nelle proprie dimore con le forze dell’ordine che vi controlleranno ad oltranza.

Parafrasando: la colpa è la vostra, è del popolo, non l’avermi votato sia ben chiaro, lì non avete sbagliato di una virgola, l’errore sta nel vivere la vostra ordinaria esistenza. Ora fatene a meno oppure verrete costretti a farne a meno.

Meglio imporre oppure indurre? Meglio essere indotti oppure essere obbligati? Se si fosse popolo, se si fosse rivoluzione non sarebbero questi gli interrogativi, ma non essendolo nemmeno ci si può lamentare e probabilmente tra un “Grande fratello” ed un “Temptetion Island” la vita da poltrona e patatine nemmeno dispiace troppo.

Quindi se è questo che volete: allora viva la cialtroneria, viva la codardia, abbasso il cambiamento!