Tivoli, 20 aprile 2013 – «La scuola brucia, l’acqua ve la diamo noi». Questo lo striscione, accompagnato da 10 secchi d’acqua, appeso dal Blocco Studentesco fuori il Liceo Classico “A. di Savoia” di Tivoli. Nella mattinata di giovedì, infatti, un intero piano della scuola ha rischiato di andare a fuoco a causa delle fiamme divampate da un cestino in cui era stata gettato un mozzicone di sigaretta. Il problema maggiore è scaturito dal diffondersi del fumo dovuto al mancato funzionamento dell’estintore del piano e delle adeguate norme di sicurezza.

«È inammissibile che nelle scuole, nel 2013, ci siano ancora estintori vecchi e non regolamentari»: è quanto afferma Matteo Tedesco, responsabile locale del Blocco Studentesco. «Siamo certi – continua Tedesco – che il preside del Liceo farà chiarezza sul motivo per cui l’estintore non ha funzionato. Non vorremmo pensare che i soldi destinati alla sicurezza degli studenti siano stati spesi in chissà quale altro modo».

«Proprio la mancanza degli adeguati fondi devoluti alla scuola pubblica e alle sue strutture è una delle maggiori mancanze del nostro Stato, che, come al solito, vanno a ricadere sui cittadini: dalle inadeguate misure di sicurezza, dall’edilizia scadente, fino all’imposizione da parte dei presidi del contributo volontario», dichiara Fabio Di Martino, responsabile romano del movimento. «Proprio per questo – conclude Di Martino – in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo, gli studenti devono capire che il dovere di essere protagonisti della politica, quella vera, non può esaurirsi con la fine dell’autunno caldo: ed è anche per questo motivo che a breve il Blocco Studentesco scenderà di nuovo in piazza».