Di Bologna

Stavolta è l’Espresso a farci sognare con occhi stupefatti e inorriditi. Dopo l’Enea immigrato, la giornalista Angiola Codacci-Pisanelli rincara la dose: Enea immigrato e pure Turco! 

Ebbene si! Perché la ricerca storica e la tradizione mitologica non contano più nulla al giorno d’oggi! Se Netflix può usare un attore subsahariano per interpretare il biondo Achille ecco che allora Enea può essere turco perché Troia era in Anatolia, appunto l’odierna Turchia. Peccato che la popolazione dei Turchi arrivi a popolare quelle zone almeno due millenni dopo le vicende della guerra di Troia, se situiamo questa all’incirca nel 1200 a.C., che al tempo era invece abitata da una stirpe Indo-Europea proveniente niente popò di meno che… dall’Italia!

Lo abbiamo già spiegato in un altro articolo, e del resto basta conoscere un attimo Virgilio per esserne a conoscenza, ma le stirpi dei Troiani, ed Enea in particolare, discendono da Dardano e dai suoi compagni, mitici viaggiatori e guerrieri giunti sulle coste dell’Anatolia da Occidente. Ma da dove venivano i Dardanidi? È Virgilio stesso a darci una risposta nella sua magnifica opera. Quando Apollo invita Enea a trovare una nuova casa, non lo sprona a cercare un luogo estraneo, ma anzi a tornare all’Antica Madre, ovvero le terre d’Italia dove la sua stirpe fonderà poi la civiltà Romana. 

Per quanto riguarda invece la teoria degli Etruschi, portata avanti sempre dalla cara Angiola, che secondo questo articolo totalmente sbagliato sarebbero anch’essi “turchi”, basti pensare che non sono loro ad essere venuti dall’Anatolia, ma piuttosto che in Anatolia sono andati! Ciò trova riscontro nel mito stesso di Dardano, proveniente dalla città etrusca di Corito e nel fatto che questo eroe mitico prese come sposa Batiea, detta anche Myrina. Ecco, Myrina è il gentilizio di una tomba etrusca rinvenuta nei pressi di Tarquinia.Cara Angiola, basterebbe informarsi, quanto meno studiare un minimo su ciò che si intende trattare per evitare di cadere in simili nefandezze storiografiche, ma del resto si sa, la cultura per voi è sempre meno importante dell’agenda finanziata dai fautori del globalismo apolide.