Di Cippa

Dopo l’uscita del Signore degli anelli, più di vent’anni fa, si è spesso parlato di altre possibili versioni cinematografiche della leggendaria saga di Tolkien. Dal 2012 al 2014 poi, lo stesso Peter Jackson ci ha regalato “Lo Hobbit”, lavoro che ad alcuni non è sembrato all’altezza della saga precedente. La realtà è che queste due opere sono molto diverse anche nei libri, se “Il Signore degli Anelli” è un’opera di maestosa epicità e “Lo Hobbit” ci regala un’atmosfera più fiabesca che il regista ha voluto rendere sul grande schermo.

Peter Jackson non ha semplicemente trasposto in film dei libri, ha creato un’opera d’arte premiata con il maggior numero di premi Oscar del Cinema insieme a “Via col Vento” e a “Titanic”. L’opera di ricostruzione cinematografica dei libri di Tolkien va oltre il pensabile per la creazione di un banale film. Non ci sono abbastanza righe per parlare di tutto quello che c’è stato dietro la creazione del “Signore degli Anelli”, della fabbrica che ha sfornato per anni materiale per il film, della costruzione di scenografie reali come Hobbiville: invito a guardare le ore di contenuti speciali per questo.

Ebbene dopo un’opera simile era molto difficile raggiungere un risultato che la pareggiasse. Personalmente ritengo però “Lo Hobbit” una grande saga nonostante tutto. Ricco di ottimi attori, scene epiche, bellissime musiche, effetti speciali e scenografie strepitose.

Arriviamo infine al 2022: dopo tanti “rumors” Amazon Prime fa uscire un trailer. Un trailer che appunto per via dei rumors era ormai diventato già una leggenda quasi come l’Anello del Potere. Parliamo del trailer della serie televisiva “Anelli del Potere”, Prequel dunque della narrazione che abbiamo visto finora, essa dovrebbe narrare della creazione degli anelli che Sauron diede ai popoli liberi della Terra di Mezzo. Qui si inizia a sudare freddo! C’è il rischio che l’opera del grande Tolkien subisca lo stesso destino delle grandi storie che recentemente il grande schermo ci ha offerto? Che si riempia di buonismo e politiche arcobaleno? Senza dubbio c’è.

Sappiamo molto poco ancora per esprimere un giudizio. Quello che si vede per ora è un trailer, spettacolare se consideriamo già che non è a computer grafica ma sono riprese di un fabbro. Oltre a questo trailer breve ma spettacolare c’è la promessa della serie a più alto budget mai creata. Tuttavia resta il rischio: porteranno alla bocca di Tolkien parole che giustifichino il mondo moderno? Sarebbe quanto mai ridicolo ma dopo quello che abbiamo visto non ci si aspetterebbe null’altro.

La grandiosità di Peter Jackson è sempre stata la sua costante attenzione al libro, sempre. Se ora ci propinassero una serie TV piena di omosessuali, elfi di colore, volgarità spiccia e quant’altro sarebbe veramente un grande danno all’opera. Impossibile non pensare a precedenti come la cancellazione in Olanda di Maometto dall’Inferno di Dante o Achille africano, il mirmidone storicamente alto e biondo ma interpretato per l’occasione dal non così biondo David Gyasi. Non è una questione politica, è una questione di fedeltà artistica.

Al contrario si potrebbe citare una bellissima serie televisiva uscita nel 1986, “Shaka Zulu”, con tanto di Christopher Lee per restare in tema. Ecco un ottimo esempio di come si possa fare tranquillamente cinema con attori di colore ma senza risultare antistorici o irrispettosi nei confronti dell’arte e della tradizione. Le occasioni per inserire certe retoriche, o quantomeno per far recitare gli attori che si desidera ci sono eccome, basta crearsele con la giusta onestà intellettuale: non serve certo stravolgere opere già esistenti con dei canoni già prestabiliti. Che senso avrebbe avuto un Shaka Zulu interpretato da Brad Pitt? Non sarebbe andato bene tanto quanto non andrebbe bene una venere nubiana per Dama Galadriel!

Non bisogna però nemmeno farsi prendere dalla foga nel leggere nomi non proprio così europei (o quantomeno occidentali) nel cast. Va ricordato infatti che per quanto non esistano elfi “africani”, ci sono altri popoli ad Arda con tratti somatici più esotici come ad esempio gli Esterling o i Sudroni. Ed è proprio un Esterling l’unico altro membro dei 9 di cui conosciamo l’identità, cioè Khamûl. Sapendo quindi che la serie tratta della forgiatura e il dono degli Anelli del Potere ai relativi portatori, questo cast potrebbe anche non riservare strane sorprese.

In conclusione ci possiamo ancora aspettare una serie grandiosa, nella speranza che i creatori siano rispettosi dell’opera di Tolkien e che il più alto budget mai destinato a una serie televisiva sia stato speso nel migliore dei modi.