Pescara, 16 febbraio – “Non si possono strappare pagine di storia”, questo il testo dello striscione affisso dai militanti pescaresi del Blocco Studentesco all’esterno del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci.

“Il 10 febbraio, giorno dedicato al ricordo alle migliaia di italiani barbaramente torturati e uccisi nelle foibe dai partigiani comunisti di Tito ed al conseguente esodo giuliano dalmata – comincia la nota del Blocco Studentesco – un professore ha strappato, vantandosene poi sui social, uno striscione posto davanti al Liceo Leonardo da Vinci di Pescara recitante la semplice frase ‘ragazzo ricorda i martiri delle foibe’, ovvero un messaggio apolitico di rispetto verso dei morti e non ‘propaganda’ come affermato dal professore”.

“Abbiamo quindi deciso di intervenire per opporci alla solita squallida narrazione di sinistra secondo cui ricordare e commemorare i martiri delle foibe è sbagliato. L’odio dei partigiani comunisti, il dramma dell’eccidio delle foibe e dell’esodo degli italiani dalle terre dell’Istria, Fiume e Dalmazia – continua la nota del Blocco Studentesco – non possono essere giustificati ed il loro ricordo non può essere negato”.

“Noi, come Blocco Studentesco – termina la nota – esigiamo spiegazioni dal preside del Liceo sul come sia possibile che un professore, che in teoria dovrebbe rappresentare un’istituzione apolitica come la scuola, possa restare impunito dopo essersi permesso di strappare uno striscione che vuole ricordare le vittime di una pulizia etnica”.