Di andrea

Sono passati quasi due anni ormai da quando la nostra vita è stata completamente stravolta dall’arrivo “ufficiale” del covid-19, e da quel momento in avanti siamo stati spettatori (chi più, chi meno) inermi di una sequela di eventi di enorme portata. Le innumerevoli misure e provvedimenti attuati dai governi hanno contribuito a tracciare una linea di tendenza sempre più marcata verso una condizione che con il tempo si è mostrata chiara e precisa, tendenza che non sembra arrestarsi ma anzi, venuta meno la precedente e innegabile situazione emergenziale dettata dalla malattia, si sta sempre di più radicalizzando e inasprendo.

In Europa, così come ogni parte del mondo, si sta instaurando un nuovo paradigma (o per meglio dire, ormai è già instaurato), ne sono la prova certi comportamenti o manovre dei vari governi che precedentemente sarebbero stati assolutamente impensabili e che non sarebbero stati tollerati fino a pochi mesi prima dell’inizio della cosiddetta pandemia.

Il governo italiano, ad esempio, ha per ora ulteriormente prorogato lo stato emergenziale fino 31 dicembre 2021, questa condizione (secondo l’articolo 24 del d.l. 1/2008) non potrebbe superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi. Dal momento che grazie a questo stato d’emergenza è stata scavalcato ogni processo legislativo precedentemente nella norma e si sono viste sospese gran parte delle garanzie costituzionali, possiamo concludere la totale equiparazione giuridica con uno stato d’eccezione che presuppone il disfacimento di un sistema per aprirne la strada ad un altro. Nessuno può valutare con certezza gli scopi di tale condizione e non si nota nessun potere in grado di verificarne i presupposti, dal momento che è possibile contrapporre alla narrazione dominante altrettante voci autorevoli opposte.

Lungi da me difendere e idolatrare il mondo pre covid-19 attaccando in questo modo la situazione venutasi a creare con il virus, questa infatti è soltanto una naturale conseguenza del mondo che ci avevano precedentemente costruito intorno.

Il sistema economico-sociale del capitalismo liberista in cui siamo immersi ormai da tempo sta sfruttando la situazione pandemica per riassestarsi e continuare nella sua progressiva trasformazione della società. Siamo sempre più proiettati verso una società di controllo altamente autoritaria che ha come obbiettivo un radicale mutamento dell’essere umano e l’annullamento degli ultimi baluardi di libertà che si oppongono ad essa.

In tutto questo però il virus andrà ricordato come l’acceleratore di tale processo e non certo come la causa.