Di Luca

In queste settimane i media sono in fermento a seguito dello scoppio del conflitto in Ucraina. Ci mostrano immagini e ci raccontano storie, e siamo talmente saturi di informazioni di entrambi gli schieramenti che ci risulta difficile capire quale sia l’effettiva verità. In compenso si è ripresentata la solita piatta logica del tifo da stadio. Una cosa è certa, che ognuno scrive per la fazione per cui parteggia e non si fa problemi ad aggiungere particolari al limite del fantasioso alla propria narrazione per mettere in cattiva luce la controparte. Sembra una eterna lotta per affermarsi come i “Buoni” che combattono i “Cattivi”.

La compagine politica istituzionale italiana, ma potremmo benissimo dire Occidentale, alla luce dei fatti ha dimostrato una faziosità completa nel fornire la propria narrazione della vicenda ai cittadini, per non parlare di una compattezza d’intenti che va da Governo ad Opposizione senza alcuna polemica, ma del resto si sa bene che quando gli USA chiamano la politica italiana risponde in toto prona.

Basti guardare i tweet dei capi di partito italiani al momento dello scoppio del conflitto, tutti dicono la stessa cosa “Condanniamo il terribile gesto della Russia e sosteniamo UE, NATO ed il nostro Governo”.

Un’analisi Geopolitica e storica dei territori e degli assetti internazionali, che già lasciavano presagire un conflitto, per comprendere le conseguenze economiche, sociali che avrebbe comportato (non solo per l’Italia ma per l’Europa intera) e prendere una posizione netta a difesa degli interessi nazionali sarebbe stato al quanto più utile.

Davanti ad un evento così drastico, il governo si dimostra totalmente asservito a poteri sovranazionali. Nei partiti, con il terrore di perdere consensi, l’opposizione e la maggioranza si sono mostrate per quello che sono, diverse facce della stessa medaglia.

Tutti vogliono stare dalla parte dei “buoni”, ma non si può ridurre un evento di portata globale come una guerra al rango di una favola dei fratelli Grimm. L’Ucraina non è Cappuccetto Rosso e la Russia non è il lupo cattivo, né tantomeno il contrario.

Ma il pubblico, la massa, preferisce che vicende complesse siano narrate così. Dopotutto perché ricercare le complicate cause di un conflitto, di una scelta politica o di una legge quando si può ricevere la pappa pronta dai media e riassumere il tutto in un “Noi siamo i buoni, loro sono i cattivi. Quello che facciamo, lo facciamo per il vostro bene”.

Complice di ciò è il completo disinteresse nei confronti della politica da parte delle masse occidentali. L’ignoranza in materia di politica rende manipolabile la massa dei cittadini medi quanto l’analfabetizzazione.

Eroi contro cattivi andrà bene per un film della Marvel, non di certo per una analisi geopolitica o storica, tuttavia è una logica che si ripropone ogni volta che dietro un conflitto si può intravedere la manina a stelle e strisce.

Senza scomodare la seconda guerra mondiale e tornare troppo indietro, un esempio attualissimo di tale logica narrativa è quello della recente guerra in Siria.

L’Italia aveva importantissimi rapporti commerciali e culturali con la repubblica araba, dove numerose aziende italiane lavoravano. Il presidente Bashar al-Assad era stato decorato nel 2008 con la più grande onorificenza al merito della Repubblica Italiana (cavaliere di gran croce decorato di gran cordone) fra le altre cose per avere creato una Repubblica Araba dove vi era libertà di religione.

Ma allo scoppio del conflitto in seguito al tentativo di destabilizzazione da parte dei ribelli dell’esercito siriano libero (FSA) sostenuti da USA, Israele, Arabia Saudita, Qatar, il presidente Assad si è trasformato per l’opinione pubblica dell’occidente in un terribile e sanguinario dittatore.

Unanimità da parte dei politici italiani per revocare l’onorificenza e condannare il legittimo governo Siriano. Tutti d’accordo anche sulle sanzioni imposte dalla UE, che saranno ancora in vigore fino a giugno (nonostante la guerra sia ormai praticamente finita ed il popolo siriano si sia dimostrato in toto favorevole allo status quo portato dal governo di Assad, di fatto smontando la narrazione Occidentale agli occhi del mondo).

Le aziende che operavano sono state costrette a rientrare ed i preziosi rapporti internazionali completamente interrotti per una volontà estera che odora di yankee.

Incredibile anche come le lenti colorate dei mass media occidentali siano riuscite a trasformare nei buoni anche quelli che definivano prima “pericolosi tagliagole” ossia i ‘ribelli moderati’, di fatto integralisti islamici.

Ora che la stessa logica si ripropone alle porte dell’Europa con la guerra Russo/Ucraina è fondamentale non cadere nelle logiche del tifo e soprattutto non abboccare al dualismo del buono/cattivo. Serve essere fermi sulla propria visione del mondo e cercare di informarsi nella maniera più critica possibile senza perdere la bussola e concentrandosi principalmente su ciò che ci riguarda più da vicino rimanendo vigili e soprattutto critici sulle scelte operate dal nostro governo che di fatto non stanno facendo il bene del popolo Italiano. Studiate, informatevi ma non parlate a vanvera.