Di Cippa

Nel ’29 in questa data si creava una delle situazioni più tragiche sul piano economico a memoria d’uomo, il prezzo dei titoli più significativi della borsa di New York cadde del 50%. Il primo giorno del crollo di Wall Street che influì tanto sulla vita del Nuovo Continente quanto su quella del vecchio. La speculazione senza freni dei banchieri, o per meglio dire degli usurai del ‘900, creò una situazione economica a livello mondiale che distrusse completamente la vita a migliaia di persone e portò a rivolte sociali e militari con conseguenze disastrose. Il segnale però più inquietante fu l’immane ripresa del mostro del Capitalismo, il quale ricrebbe più forte di prima.

Oggi di crisi ne abbiamo viste susseguirsi parecchie, a distanza di quasi cent’anni il sistema ha dovuto riproporsi per sopravvivere a sé stesso varie volte, una macchina perfetta come il corpo umano che si rigenera e si cura per danni che però si autoprovoca. Sono cambiati i tempi ma ciò che non è cambiato è sempre chi ci perde: il popolo, le persone che non riescono ad arrivare a fine mese, i paesi dove lo stato di guerra è voluto dagli imperialismi plutocrati.

Non è un caso che Ezra Pound proprio negli anni ’30 si concentrò sull’argomento economico con maggiore insistenza studiando Dante e Cavalcanti e da lì prendendo spunto per il suo brillante atto d’accusa contro l’Usura. Per Pound la Daneistocrazia delle banche (il potere dato dal prestare denaro) era il peggiore dei mali, e credo ci avesse visto giusto anche per i nostri giorni. Il denaro, per Pound, doveva essere il sostegno per l’economia, per il lavoro e la compravendita: invece tutt’ora il punto centrale dell’economia continua ad essere la mera speculazione della moneta fine a sé stessa e l’arricchimento di pochi.

Si pensi poi al giorno d’oggi dove una buona fetta di mercato si sta astraendo ancora di più dalla realtà, sta diventando ancora più eterea dei famosi prestiti degli anni ’20: le criptovalute, il metaverso dove si stanno già comprando opere d’arte, edifici e dove si pensa che si potrà passare la quotidianità vivendo nella totale illusione.

Sarebbe proprio interessante avere con noi Ezra Pound per assistere alla sua reazione nei confronti di questa compravendita di inesistenza a scapito di qualsiasi realtà, di qualsiasi base di economia per come la intendeva lui. Chissà cosa penserebbe di tutte quelle istituzioni che lucrano sul lavoro o del nostro debito pubblico.

Guardare al passato e alla Crisi del ’29 e alle sue cause ci deve fornire degli strumenti di lettura del mondo attuale. Non serve necessariamente andare nel ’29, ci sono migliaia di esempi nella storia e nel pensiero occidentale che possono farci aprire gli occhi sulle problematiche del nostro tempo. La soluzione che dobbiamo cercare sta nella realtà perché è proprio nell’illusione del popolo che crescono i poteri che tanto odiamo, nell’irrealtà si fondano le speculazioni e i prestiti che bombardano il popolo con le crisi, nell’irrealtà sono fa collocarsi le promesse dei politici fantoccio che non portano il Paese alla grandezza ma lo affondano negli abissi.

Perseguire il Fascismo significa anche ricordare che la Terza Via poteva essere una realtà, che a Salò e nella mente di grandissimi pensatori lo è anche stata. Con la consapevolezza che le cose andrebbero rese attuali si viva sapendo che ci è stato detto da qualcuno che l’economia del ventennio era impossibile, da qualcuno che voleva venderci l’illusione che il sistema della Crisi del ’29 e quello dell’Unione Sovietica erano le sole due strade possibili.