Roma, 12 giu – L’anno scolastico che si chiude è stato un anno di fuoco e di lotta, un anno in cui il Blocco Studentesco ha scelto – ancora una volta – di incarnare lo stile e la postura di un’avanguardia vitale.

Tornare nelle strade

Mentre la scuola italiana affonda tra riforme inutili, repressione del dissenso e l’omologazione culturale, noi abbiamo risposto con la lotta, la presenza, l’azione. Da nord a sud, abbiamo riportato la nostra voce nelle strade: ad Ascoli Piceno abbiamo guidato una marcia determinata contro il degrado dell’istruzione pubblica, rivendicando dignità per studenti e scuole dimenticate; a Milano abbiamo sfidato divieti e repressione scendendo comunque in piazza, dimostrando che nessun regolamento potrà mai fermare chi ha il coraggio delle proprie idee; a Verona abbiamo detto no alla riforma-Valditara, smascherando l’ennesimo tentativo di trasformare la scuola in una macchina di sfruttamento, opponendoci con forza a un modello che calpesta il valore della formazione e il futuro degli studenti.

La sfida continua

Il 2024-2025 è stato un anno in cui abbiamo alzato l’intensità, in tutte le città e le scuole in cui siamo presenti. Perché il conflitto con questo sistema deve essere totale: politico, culturale, etico ed estetico. In ogni città, in ogni aula, per riportare la tensione ideale dove si vorrebbero solo coscienze grigie e addormentate. Non ci fermeremo qui e siamo lieti di annunciare che il Blocco Studentesco sia avvia a festeggiare il suo primo ventennale: nel nuovo anno scolastico saremo ancora più presenti, più organizzati, più determinati. A chi ci vuole silenziosi, risponderemo con la voce delle nostre idee. A chi ci vuole divisi, risponderemo con la forza di una comunità di destino. La sfida continua. La battaglia non si ferma. Il Blocco c’è. E non vuole guarire dalla sua pazza idea.

Blocco Studentesco