Cagliari, 1 nov – Si è conclusa la nostra marcia studentesca che ci ha visto sfilare per la prima volta nel centro di Cagliari alla testa di duecento ragazze e ragazzi provenienti dal Sud Italia.
Nonostante il solito clima intollerante creato ad arte dai collettivi antifascisti, che nei giorni scorsi hanno alzato il clima di tensione con minacce, scritte e insulti nei confronti del nostri studenti, la nostra manifestazione conferma un dato di fatto: non ci sono città “comfort-zone” della sinistra in cui la gioventù rivoluzionaria italiana non può entrare.
“Il nostro corteo ha voluto rappresentare la voce degli studenti non allineati né a sinistra né a destra: contro stage non retribuiti, precariato giovanile e scuole aziende, abbiamo affermato il nostro impegno per la giustizia sociale di tutti gli studenti italiani. Contestualmente, abbiamo voluto lanciare dei messaggi forti che riguardano direttamente la nostra identità e il nostro diritto ad esistere come europei di lingua italiana: perché la nostra patria è l’Europa ed oggi è minacciata nella sua identità millenaria, stretta nell’imperialismo russo-americano, l’invasione migratoria e classi dirigenti colluse con un sistema che uccide i popoli”.
“Da Cagliari lanciamo un grido d’impegno generazionale: l’Europa sarà libera! Non per nostalgia o reazione, ma per costruire dal basso una patria come non si è mai vista. Gli studenti devono impegnarsi e lottare in ogni strada, in ogni scuola, in ogni università contro rassegnazione e il fatalismo. Noi faremo la nostra parte per scrivere una nuova pagina di storia”.
Blocco Studentesco










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